MILANO (MF-DJ)--Nel 2021, Enel e Eni sono in cima alla classifica dei ricavi e si confermano al comando anche nel 2022 con oltre 100 miliardi di euro.

E' quanto emerge dalla 57* edizione dello studio sulle Principali Società Italiane realizzato dall'Area Studi Mediobanca, che ha analizzato i bilanci relativi all'esercizio 2021 di 3.442 aziende, suddivise in base al settore in cui operano.

In dettaglio, la classifica dei fatturati 2021 dell'industria e dei servizi è dominata da tre gruppi energetico-petroliferi pubblici (gli unici con vendite superiori a 50 miliardi): Enel (84,1mld), Eni (76,6mld) e Gse (54,4mld). Le posizioni successive si aprono ad altri settori, come il manifatturiero che si impone con Fca Italy in quarta posizione (21,9mld) e i servizi guidati da Telecom in quinta (15,1mld). Si conferma sesta la meccanica Leonardo (14,1mld).

Sale invece di due gradini Prysmian (gomma e cavi), settima con vendite

pari a 12,7 miliardi di euro, che scalza Ferrovie dello Stato ottava (11,7mld) e in regresso di un posto. Ne guadagnano ben sette le energetiche Edison e A2A, nona e decima con fatturati pari rispettivamente a 11,7mld e 11,3mld. Allo stesso settore appartiene l'undicesima impresa, Hera (10,5mld), in salita di tre posti. Seguono, Edizione (9,8mld, -4 posti) ormai priva di Autostrade per l'ltalia e Poste Italiane (8,9mld, -3), mentre la petrolifera Saras - Raffinerie Sarde guadagna 8 posizioni (8,6mld).

La prima e unica azienda del panorama della distribuzione moderna italiana nella Top20 è Superit, holding che controlla Esselunga, che occupa la quindicesima posizione con vendite pari a 8,5 miliardi di euro, in discesa di 4 posizioni.

Chiudono la graduatoria la metallurgica Marcegaglia Holding che sale di 8 posti con vendite pari a 8 miliardi di euro, l'alimentare Parmalat (8mld, -5 posizioni), le due petrolifere Kuwait Petroleum Italia e Esso Italiana (in salita rispettivamente di 17 e 7 posti con vendite pari a 7,6mld e 7,4mld) e, infine, in discesa di 7 posti e in ventesima posizione l'impiantistica Saipem (6,9mld).

I conti parziali del 2022 delle prime 20 imprese industriali in graduatoria (semestrali o relativi al terzo trimestre) mettono in luce fatturati ancora in forte crescita. In particolare, si segnalano le performance di Enel e Eni che, nei resoconti intermedi di gestione al 30 settembre 2022, hanno dichiarato ricavi della gestione caratteristica superiori ai 100 miliardi di euro, in crescita rispettivamente dell'84% e del 102,7% rispetto al terzo trimestre 2021.

Sul fronte dei risultati netti, Eni è la regina degli utili, avendo

chiuso il 2021 con 5,8 miliardi di euro, dopo la perdita di 8,6mld del

2020. Seguono Enel con 3,2mld (+22,2%) e Edizione che, con 1,6mld,

recupera la perdita del 2020 pari a 320 milioni di euro. Poste Italiane

chiude a quota 1.578 milioni di euro (+30,7%).

Al primo posto delle perdite si trova Telecom con 8,7mld, ovvero il

57,2% del fatturato. Il risultato sconta gli effetti della svalutazione

dell'avviamento domestico per 4,1 miliardi di euro e dello stralcio, pari

a 3,8mld, delle attivitá per imposte 3 anticipate. Seguono Saipem con

2,5mld (35,9% delle vendite) e Fca Italy con 1,5mld (7% del fatturato).

Per quanto riguarda le banche invece, nel 2021 la classifica dei primi 20 istituto di credito italiani (in base al totale attivo tangibile) non subisce notevoli variazioni, con Intesa Sanpaolo prima a 1.059,5 mld (+6,5% rispetto al dato 2020) davanti a UniCredit (914,5 mld, -1,6%) e Cdp (412,9mld, +0,6%).

Rispetto all'edizione precedente fa il suo ingresso nella Top20 (per la prima volta), la Banca di Credito Cooperativo di Roma, ventesima con 15,1mld di totale attivo tangibile (+5,1%), mentre ne esce il gruppo Creval, incorporato nel corso del 2021 da Credit Agricole Italia che occupa la settima posizione, dietro a Banco Bpm, B.Mps e Bper. Le prime due banche hanno un attivo tangibile pari al 111% del Pil italiano.

fus

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(END) Dow Jones Newswires

November 08, 2022 12:01 ET (17:01 GMT)