Relazione

Finanziaria Trimestrale al 31 Marzo 2024

Biesse S.p.A.

RELAZIONE FINANZIARIA TRIMESTRALE AL 31 MARZO 2024

IL GRUPPO BIESSE

3

STRUTTURA DEL GRUPPO BIESSE

3

PROFILO DEL GRUPPO BIESSE

4

INTRODUZIONE

4

INDICATORI ALTERNATIVI DI PERFORMANCE

4

FINANCIAL HIGHLIGHTS

5

COMPOSIZIONE DEGLI ORGANI SOCIALI

8

RELAZIONE SULL'ANDAMENTO DELLA GESTIONE

9

IL CONTESTO ECONOMICO

9

IL SETTORE DI RIFERIMENTO

11

L'EVOLUZIONE DELLA GESTIONE

12

PRINCIPALI EVENTI

13

DATI ECONOMICI

14

DATI PATRIMONIALI

16

SEGMENT REPORTING

17

ATTESTAZIONE AI SENSI DEL COMMA 2 ART. 154 BIS TUF

18

Pag. 2 di 18

IL GRUPPO BIESSE

STRUTTURA DEL GRUPPO BIESSE

Le società appartenenti al Gruppo Biesse rientranti all'interno dell'area di consolidamento sono le seguenti:

Pag. 3 di 18

PROFILO DEL GRUPPO BIESSE

Il Gruppo Biesse è un'azienda internazionale che produce linee integrate e macchine per la lavorazione del legno, del vetro, della pietra, della plastica, dei materiali compositi. Nato in Italia nel 1969 e quotato al segmento Euronext STAR di Borsa Italiana, il Gruppo supporta l'evoluzione del business dei clienti che operano nei settori del mobile, del forniture & construction, dell'automotive e dell'aerospace. Oggi, circa l'80% del fatturato consolidato è realizzato all'estero grazie ad una rete globale in continua crescita con 12 siti produttivi e oltre 20 showroom nel mondo. Grazie alle competenze dei nostri 4.400 dipendenti, si incoraggia l'immaginazione di aziende leader dei propri settori e dei nomi prestigiosi del design italiano e internazionale per dar luce alle potenzialità di qualsiasi materiale.

Rispetto al bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2023, si segnala che in data 29 gennaio 2024 si è perfezionata l'acquisizione dell'intero capitale sociale di GMM Finance S.r.l., holding a capo del Gruppo GMM di cui fanno parte le società GMM S.p.A., Bavelloni S.p.A. e Techni Waterjet Ltd., nonché le rispettive controllate italiane ed estere, attive nei settori delle macchine utensili per la lavorazione della pietra, del vetro e di altri materiali.

Pertanto, la situazione economica e patrimoniale del Gruppo Biesse al 31 marzo 2024 risulta influenzata dal consolidamento integrale del Gruppo GMM. Ai fini del consolidamento, la data di acquisizione contabile è stata assunta al 1° gennaio 2024; la situazione patrimoniale di primo consolidamento è quindi rappresentata dai saldi del Gruppo GMM alla data del 31 dicembre 2023, data di riferimento per il processo di "Purchase Price Allocation" (PPA) previsto dal principio contabile IFRS 3. L'IFRS 3 prevede che alla data di acquisizione venga determinata la differenza tra il costo dell'aggregazione - pari al prezzo provvisorio pagato per l'acquisizione - e il fair value delle attività nette identificabili acquisite, comprese le passività potenziali. Alla data del 31 marzo 2024, l'allocazione del costo dell'aggregazione sopra illustrata (PPA) deve considerarsi ancora come provvisoria; ai sensi del principio IFRS 3 la contabilizzazione delle operazioni di aggregazione aziendale può infatti essere completata in maniera definitiva entro dodici mesi dalla data di acquisizione. Assumendo a riferimento il patrimonio netto del Gruppo acquisito quale espressione del fair value netto delle attività e passività acquisite, in considerazione del prezzo provvisorio pari a Euro 69 milioni è emersa una differenza positiva di consolidamento. Detta differenza, determinata in via provvisoria, è iscritta come "avviamento" nella voce dell'attivo dello stato patrimoniale consolidato e riclassificato tra le "Attività immateriali". In linea con le disposizioni contenute con il principio IFRS 3, la suddetta differenza e più in generale gli schemi patrimoniali ed economici resi pubblici saranno oggetto di restatement una volta che il fair value delle attività e passività acquisite sarà stato determinato in modo definitivo.

INTRODUZIONE

La relazione trimestrale consolidata del Gruppo Biesse al 31 marzo 2024, non sottoposta a revisione contabile, redatta ai sensi dell'art. 154-ter, comma 2, del Testo Unico della Finanza, è predisposta conformemente ai criteri di valutazione e di misurazione stabiliti dagli International Financial Reporting Standards (IFRS).

I principi contabili ed i criteri di valutazione sono conformi a quelli del bilancio al 31/12/2023 ai quali si fa rinvio. In questa sede, inoltre, si evidenzia quanto segue:

  • la situazione trimestrale è stata predisposta secondo il criterio della separazione dei periodi in base al quale il periodo di riferimento è considerato come esercizio autonomo; in tale ottica il conto economico trimestrale riflette le componenti economiche di pertinenza del periodo nel rispetto del principio della competenza temporale;
  • le situazioni contabili a base del processo di consolidamento sono quelle predisposte dalle società controllate con riferimento al 31/03/2024, rettificate, ove necessario, per adeguarle ai principi contabili di Gruppo.

INDICATORI ALTERNATIVI DI PERFORMANCE

Il Management utilizza alcuni indicatori di performance, che non sono identificati come misure contabili nell'ambito degli IFRS (NON-GAAPmeasures), per consentire una migliore valutazione dell'andamento del Gruppo Biesse. Il criterio di determinazione applicato dal Gruppo Biesse potrebbe non essere omogeneo con quello adottato da altri Gruppi e gli indicatori potrebbero non essere comparabili con quelli determinati da questi ultimi. Tali indicatori di performance, determinati in conformità a quanto stabilito dagli Orientamenti sugli indicatori di performance emessi dall'ESMA/2015/1415 e adottati dalla CONSOB con comunicazione n.92543 del 3 dicembre 2015, si riferiscono alla performance del periodo contabile oggetto del presente Resoconto Annuale di Gestione e dell'esercizio precedente posto a confronto.

Pag. 4 di 18

Gli indicatori di performance devono essere considerati come complementari e non sostituiscono i dati finanziari redatti secondo gli IFRS. Di seguito la descrizione dei principali indicatori adottati.

  • Margine Operativo Lordo Adjusted o EBITDA Adjusted (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization Adjusted): tale indicatore è definito come Utile (Perdita) dell'esercizio al lordo delle imposte sul reddito, degli oneri e proventi finanziari, delle perdite ed utili su cambi, degli ammortamenti di immobilizzazioni materiali ed immateriali, delle svalutazioni di immobilizzazioni per impairment test, degli accantonamenti a fondi rischi ed oneri, nonché dei costi e ricavi derivanti da operazioni considerate dalla Direzione di natura non ricorrente rispetto all'attività caratteristica del Gruppo Biesse.
  • Risultato Operativo Adjusted o EBIT Adjusted (Earnings Before Interest and Taxes Adjusted): tale indicatore è definito come Utile (Perdita) dell'esercizio al lordo delle imposte sul reddito, degli oneri e proventi finanziari, delle perdite ed utili su cambi, delle svalutazioni di immobilizzazioni per impairment test, nonchè dei costi e ricavi derivanti da operazioni considerate dalla Direzione di natura non ricorrente rispetto all'attività caratteristica del Gruppo Biesse.
  • Risultato Operativo o EBIT (Earnings Before Interest and Taxes): tale indicatore è definito come Utile
    (Perdita) dell'esercizio al lordo delle imposte sul reddito, degli oneri e proventi finanziari e delle perdite ed utili su cambi.
  • Capitale Circolante Netto Operativo: tale indicatore è calcolato come somma di Rimanenze, Crediti commerciali e Attività contrattuali, al netto di Debiti commerciali e Passività contrattuali.
  • Capitale Investito Netto: tale indicatore è rappresentato dal totale delle Attività Correnti e Non Correnti, ad esclusione di quelle finanziarie, al netto delle Passività Correnti e Non Correnti, ad esclusione di quelle finanziarie.
  • Posizione Finanziaria Netta: tale indicatore è calcolato conformemente alle disposizioni contenute nella Comunicazione n. 5/21 del 29 aprile 2021 emesso da Consob che rimanda alle Raccomandazioni ESMA del 4 marzo 2021.

FINANCIAL HIGHLIGHTS

31 Marzo

% su

31 Marzo

% su

Delta %

2024

ricavi

2023

ricavi

Migliaia di euro

Ricavi delle vendite e delle prestazioni

195.801

100,0%

209.515

100,0%

(6,5)%

EBITDA adjusted

(1)

16.801

8,6%

27.969

13,3%

(39,9)%

EBIT adjusted

(1)

7.648

3,9%

16.464

7,9%

(53,5)%

EBIT

(1)

6.614

3,4%

18.401

8,8%

(64,1)%

Risultato dell'esercizio

2.847

1,5%

12.330

5,9%

(76,9)%

Ebitda margin adjusted

15,0%

10,0%13,3%

8,6%

5,0%

0,0%

03/24 03/23

Ebit margin adjusted

8,0%

6,0%

7,9%

4,0%

3,9%

2,0%

0,0%

03/24 03/23

Pag. 5 di 18

Dati patrimoniali

31 Marzo

31 Dice mbre

2024

2023

Migliaia di euro

Capitale Investito Netto

(1)

264.506

168.495

Patrimonio Netto

266.808

261.448

Posizione Finanziaria Netta

(1)

2.302

92.953

Capitale Circolante Netto Operativo

(1)

84.024

41.682

Portafoglio ordini

297.448

282.320

(1) grandezze riferite a livelli intermedi di risultato e ad aggregati patrimoniali e finanziari per le quali sono forniti nella Relazione sulla Gestione e nelle Note al Bilancio i criteri adottati per la loro determinazione.

migliaia di euro

Posizione Finanziaria Netta

100 80

  1. 93,0

20

2,3

0

12/23

03/24

migliaia di euro

Capitale Circolante Netto Operativo

100

80

60

84,0

  1. 41,7

0

12/23

03/24

Pag. 6 di 18

Dati di struttura (*)

31 Marzo

31 Dice mbre

2024

2023

Numero dipendenti a fine periodo

4.274

3.924

Numero dipendenti

4.400

4.200

4.000

4.274

4.120

4.072

3.965

3.924

3.800

3.600

03/23

06/23

09/23

12/23

03/24

  • sono inclusi nel dato i lavoratori somministrati.

Pag. 7 di 18

COMPOSIZIONE DEGLI ORGANI SOCIALI

Consiglio di Amministrazione

Presidente

Roberto Selci

Amministratore delegato

Massimo Potenza

Consigliere non esecutivo

Alessandra Baronciani

Consigliere indipendente (Lead Indipendent Director) Rossella Schiavini

Consigliere indipendente

Massimiliano Bruni

Consigliere indipendente

Federica Ricceri

Consigliere indipendente

Cristina Sgubin

Collegio Sindacale

Presidente

Paolo De Mitri

Sindaco effettivo

Giovanni Ciurlo

Sindaco effettivo

Benedetta Pinna

Sindaco supplente

Silvia Muzi

Sindaco supplente

Maurizio Gennari

Comitato Controllo, rischi e sostenibilità

Rossella Schiavini (Presidente)

Federica Ricceri

Massimiliano Bruni

Comitato per la Remunerazione

Federica Ricceri (Presidente)

Rossella Schiavini

Comitato per le operazioni con parti correlate

Rossella Schiavini (Presidente)

Cristina Sgubin

Società di Revisione

Deloitte & Touche S.p.A.

Pag. 8 di 18

RELAZIONE SULL'ANDAMENTO DELLA GESTIONE

IL CONTESTO ECONOMICO

ANDAMENTO DELL'ECONOMIA MONDIALE

La crescita economica mondiale si è moderata al volgere dell'anno, in un contesto in cui l'inasprimento della politica monetaria si è trasmesso all'economia. A livello globale si stima che la crescita del PIL in termini reali sia scesa allo 0,8 per cento nel quarto trimestre del 2023 dall'1,0 del terzo, e che l'attività economica complessiva sia aumentata del 3,5 per cento nel 2023, cioè con un andamento analogo a quello dell'anno precedente e al tasso di crescita medio osservato nell'ultimo decennio. I dati più recenti disponibili suggeriscono che la crescita dei consumi a livello mondiale stia subendo una moderazione, a seguito del graduale venire meno dei fattori positivi che hanno riguardato la spesa per consumi. Permangono relative tensioni sui mercati del lavoro, pur affievolendosi gradualmente nelle principali economie avanzate, come evidenziato dal calo del rapporto fra posti di lavoro disponibili e disoccupazione, mentre si registra una progressiva diminuzione anche della crescita dei salari nominali. Inoltre, si è in gran parte dato fondo alle riserve di risparmi in eccesso accumulate durante la pandemia. A febbraio, l'indice composito a livello globale dei responsabili degli acquisti (PMI) è salito lievemente, come risultato di un'espansione dell'attività sia nel settore manifatturiero sia in quello dei servizi; tale segnale dovrebbe essere, tuttavia, considerato alla luce di un insieme più ampio di dati aggiornati, che continuano a indicare una contrazione complessiva dell'attività mondiale. Il lieve rallentamento della crescita nell'anno in corso rispecchia il fatto che continuino a venire meno i fattori positivi che avevano sostenuto la spesa per consumi nelle economie avanzate nel periodo successivo alla pandemia. A tali andamenti hanno contribuito gli effetti del passato inasprimento della politica monetaria, nonché l'elevata incertezza dovuta alle tensioni geopolitiche. Nel complesso, secondo le proiezioni, la crescita del PIL in termini reali a livello mondiale dovrebbe collocarsi al 3,2 per cento sia nell'anno in corso che nel periodo 2025-2026, un livello lievemente inferiore a quello osservato nell'ultimo decennio. Rispetto alle proiezioni di dicembre 2023, per l'anno in corso la crescita mondiale è stata rivista al rialzo, principalmente grazie all'effetto di trascinamento dei migliori risultati registrati negli Stati Uniti. Le interruzioni del trasporto marittimo nel Mar Rosso potrebbero esercitare un freno sulla ripresa del commercio di beni a livello mondiale, sebbene il loro impatto allo stato attuale sia considerato contenuto. I volumi di transito attraverso il Mar Rosso sono scesi in misura significativa, dal momento che le compagnie di navigazione stanno evitando quel tratto di mare, dirottando le proprie imbarcazioni sulla rotta attorno al Capo di Buona Speranza. Finora, comunque, le catene di approvvigionamento mondiali nel complesso si sono mantenute solide: nell'anno in corso i tempi di consegna dei fornitori si sono allungati solo lievemente su scala mondiale, mantenendosi in linea con le medie storiche e ben al di sotto dei livelli osservati nel 2021 e 2022, quando le catene di approvvigionamento globali erano sottoposte a gravi tensioni. Sono in gioco vari fattori attenuanti; in primo luogo, la capacità di trasporto inutilizzata sembra ampia, in un contesto in cui a livello mondiale la domanda di beni è relativamente modesta e la flotta mercantile ha visto aumentare la propria consistenza. In secondo luogo, i livelli di congestione dei porti nel mondo rimangono sostanzialmente invariati, a indicare l'esistenza di capacità sufficiente ad accogliere le navi dirottate. Infine, le ampie scorte nel settore manifatturiero stanno contribuendo ad attutire l'impatto dell'allungamento dei tempi di consegna sulla produzione. Tuttavia, i rischi per l'inflazione e il commercio internazionale persisteranno se le turbative nel Mar Rosso dovessero intensificarsi e rivelarsi durature.

STATI UNITI

Negli Stati Uniti la crescita si conferma solida, ma nell'anno in corso è atteso un indebolimento. Gli indicatori ad alta frequenza, quali il clima di fiducia dei consumatori e le vendite al dettaglio, forniscono segnali contrastanti in merito alla spesa per consumi all'inizio del 2024, dopo i buoni risultati raggiunti nel quarto trimestre del 2023. L'aumento dei casi di insolvenza dei crediti al consumo indica che i bilanci delle famiglie sono sottoposti a crescenti pressioni, con il relativo tasso di risparmio che si colloca a un basso livello del 4 per cento. Anche l'orientamento restrittivo della politica monetaria del Federal Reserve System continua a esercitare effetti negativi sull'attività economica. Le condizioni del mercato del lavoro, pur rimanendo tese in termini storici, si stanno allentando gradualmente e la crescita salariale è lievemente calata, seppure confermandosi su un livello ancora elevato. L'inflazione complessiva misurata sull'IPC è lievemente diminuita a gennaio al 3,1 per cento, per effetto dei prezzi dei beni energetici, mentre l'inflazione di fondo sui dodici mesi è rimasta stabile al 3,9 per cento. I prezzi dei servizi essenziali hanno registrato una ripresa, dovuta principalmente a una nuova accelerazione delle componenti diverse da quella abitativa. Una scomposizione per settore dell'inflazione relativa alle spese per consumi personali (SCP) mostra l'efficace trasmissione della politica monetaria della Federal Reserve durante l'attuale ciclo di inasprimento, con i settori sensibili ai tassi di interesse che mostrano un calo di entità maggiore rispetto a quelli che non ne risentono.

Pag. 9 di 18

GIAPPONE

In Giappone il PIL in termini reali ha subito un calo inatteso nell'ultimo trimestre del 2023. L'attività economica è scesa di nuovo nel quarto trimestre dello 0,1 per cento, dopo la contrazione dello 0,8 per cento osservata nel terzo trimestre e rivista al ribasso. Tale risultato riflette la debolezza della domanda interna, relativamente generalizzata. È probabile che la crescita torni positiva all'inizio del 2024, supportata da valori più elevati degli indicatori desunti dalle indagini, in particolare per il settore dei servizi, e dalla crescente fiducia dei consumatori. L'inflazione complessiva sui dodici mesi a gennaio 2024 si è collocata al 2,2 per cento, superiore alle attese dei mercati, ma inferiore ai livelli osservati verso la fine dello scorso anno. Il raffreddamento dell'inflazione complessiva riflette in misura preponderante l'andamento della componente alimentare e la diminuzione dei prezzi dei beni energetici. Anche l'inflazione di fondo misurata sull'IPC a gennaio ha subito una flessione, al 2,6 per cento, dal 2,8 a dicembre.

REGNO UNITO

Nel Regno Unito l'attività economica ha registrato un altro calo nel quarto trimestre. La crescita del PIL in termini reali nel quarto trimestre ha sorpreso al ribasso scendendo dal -0,1 al -0,3 per cento rispetto al trimestre precedente. Tale contrazione è stata determinata da una flessione nell'interscambio netto, a sua volta dovuto a una marcata diminuzione delle esportazioni di servizi. Risultati negativi hanno interessato anche i consumi privati e la spesa pubblica, quest'ultima a seguito delle ricadute degli scioperi ricorrenti nel settore pubblico. L'indice PMI composito, le vendite al dettaglio e gli indicatori del clima di fiducia hanno tutti continuato a salire a gennaio 2024, segnalando un recupero dell'andamento della crescita nel Regno Unito: i minori costi di finanziamento, il reddito disponibile in termini reali in crescita e la tenuta del mercato del lavoro supportano la domanda interna. Nel mercato del lavoro le tensioni si stanno gradualmente allentando, pur restando intense nel confronto storico. Le posizioni vacanti sono diminuite, ma il grado di rigidità sul mercato del lavoro, misurato in termini di posti disponibili per lavoratore non occupato, si conferma superiore alle medie storiche. I dati più recenti relativi agli utili privati suggeriscono che la crescita dei salari nominali è scesa al 6,2 per cento nei tre mesi fino a dicembre, in diminuzione rispetto al 6,6 registrato nel trimestre fino a novembre, e ci si attende un ulteriore rallentamento. A gennaio l'inflazione complessiva e quella di fondo misurate sull'IPC sono rimaste stabili al 4,0 e 5,1 per cento, rispettivamente. Ci si aspetta che nei prossimi mesi l'inflazione complessiva scenda, approssimandosi all'obiettivo del 2 per cento fissato dalla Banca d'Inghilterra, seppure solo temporaneamente a causa degli effetti base derivanti dai precedenti aumenti delle bollette energetiche nel mercato regolamentato.

CINA

In Cina i recenti indicatori dell'attività forniscono segnali contrastanti, in un contesto in cui il mercato dell'edilizia residenziale è in fase di adattamento. Mentre la crescita della produzione industriale sui dodici mesi è lievemente aumentata a dicembre, al 6,5 per cento, dalle indagini si evincono segnali contrastanti per i primi mesi dell'anno in corso. La debolezza del settore dell'edilizia residenziale si conferma il fattore negativo determinante per l'attività economica, con ripercussioni in particolare sulla crescita dei consumi privati. L'aggiustamento nel settore degli immobili residenziali è proseguito anche nel 2024: infatti le vendite di nuove abitazioni sono diminuite bruscamente e le costruzioni di nuove abitazioni rimangono stagnanti a livelli molto bassi, insieme alle compravendite immobiliari. Tali andamenti avversi fanno da sfondo alla grave volatilità osservata recentemente nel mercato azionario, mentre la fiducia dei consumatori si è stabilizzata a livelli storicamente bassi. L'inflazione complessiva sui dodici mesi misurata sull'IPC è scesa al -0,8 per cento a gennaio, in calo dal -0,3 nel mese precedente, rispecchiando principalmente ulteriori diminuzioni dei prezzi dei beni alimentari. L'inflazione di fondo sui dodici mesi misurata sull'IPC al netto dei beni alimentari ed energetici è rimasta positiva, allo 0,4 per cento. Tale bassa rilevazione dell'inflazione di fondo rispecchia una domanda di consumi estremamente contenuta.

AREA EURO

Il prodotto dell'area dell'euro è rimasto stagnante alla fine del 2023, risentendo della debolezza del commercio mondiale, del decumulo delle scorte e della trasmissione dell'inasprimento della politica monetaria della BCE. L'attività dovrebbe rimanere moderata nel breve periodo e recuperare gradualmente nel prosieguo dell'anno, grazie al calo dell'inflazione, alla robusta dinamica salariale e al rafforzamento della domanda estera. I dati delle indagini continuano a segnalare una crescita modesta o nulla nel breve periodo, ma gli indicatori prospettici di più lungo periodo basati sulle indagini congiunturali mostrano alcuni segnali di ripresa. I consumi privati sono ancora deboli in quanto i consumatori restano sensibili ai prezzi e rimandano gli acquisti importanti; dovrebbero tuttavia migliorare con la ripresa del reddito disponibile reale. L'evasione degli ordini arretrati e l'inasprimento della politica monetaria gravano sulle prospettive di investimento a breve termine delle imprese, sebbene un miglioramento del clima di fiducia degli investitori lasci intendere che possano sussistere i presupposti per una ripresa nel prosieguo dell'anno. Per contro, è probabile che gli investimenti nel settore dell'edilizia residenziale restino deboli. Sebbene la domanda di lavoro continui a rallentare, l'occupazione è aumentata ulteriormente nel quarto

Pag. 10 di 18

Attachments

Disclaimer

Biesse S.p.A. published this content on 14 May 2024 and is solely responsible for the information contained therein. Distributed by Public, unedited and unaltered, on 14 May 2024 12:36:02 UTC.