BASILEA (awp/ats) - Il gigante basilese della chimica Clariant archivia il primo trimestre con un fatturato di 1,0 miliardi di franchi, in flessione del 16% su base annua (-11% al netto degli effetti valutari) e un risultato operativo Ebitda (cioè prima di interessi, imposte, svalutazioni e ammortamenti) in progressione del 4% a 173 milioni. L'utile netto non è stato comunicato.

"Clariant ha registrato un buon inizio d'anno, dimostrando la resilienza del suo portafoglio di attività, afferma il Ceo Conrad Keijzer, citato in un comunicato. Il miglioramento della redditività è stato determinato dai nostri programmi di performance e dalla gestione dei margini in un contesto deflazionistico", aggiunge il manager 56enne nato nei Paesi Bassi e in carica dal gennaio 2021. Riguardo all'insieme dell'esercizio 2024, la dirigenza continua a prevedere una crescita delle vendite a una bassa cifra percentuale in valute locali.

Per conoscere la reazione del mercato alle novità odierne si dovrà aspettare l'apertura della borsa, alle 09.00. Dall'inizio di gennaio l'azione Clariant è salita dell'8%, mentre sull'arco di un anno la performance è negativa nella misura del 7%.

Clariant ha sede a Muttenz (BL), nel cuore della regione che ospita il fulcro dell'industria chimica svizzera. Il gruppo è nato nel 1995 da uno scorporo del comparto specialità chimiche di Sandoz, un anno prima che Ciba e Sandoz si unissero per dare vita a Novartis. All'inizio degli anni 2000 arrivò ad avere in organico circa 31'000 dipendenti, poi seguì una crisi, programmi di ristrutturazione e dismissioni. A fine dicembre 2023 la società dava lavoro a oltre 10'500 persone.