In una nota, il gruppo petrolifero dice che l'utile netto adjusted del periodo si è attestato a 1,82 miliardi di euro contro un consensus degli analisti di 1,63 miliardi di euro.

Si tratta di un risultato in calo rispetto ai 3,73 miliardi di euro di un anno fa, quando i prezzi dell'energia erano saliti in seguito all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.

Eni ha anche alzato la propria guidance per l'intero anno per Plenitude per l'Ebitda proforma adjusted, ora indicato a circa 0,9 miliardi rispetto alla previsione originaria di 0,7 miliardi.

La stima 2023 dell'Ebit adjusted del gruppo è stata portata a circa 14 mld rispetto alla precedente indicazione nella semestrale di 12 mld, "riflettendo il miglioramento dello scenario, ma anche una stima migliorativa delle prestazioni industriali che aggiungono circa 2,6 mld di risultato, in aumento di 0,6 mld rispetto alla precedente previsione".

L'Ebit adjusted nel periodo è stato pari a 3,01 miliardi, sopra le previsioni di consensus degli analisti pari a 2,85 miliardi.

"Rivediamo al rialzo le nostre previsioni annuali di Ebit e flusso di cassa operativo, mentre aumentiamo il passo del programma di buyback per l'anno corrente", ha detto il CEO di Eni Claudio Descalzi nella nota.

Il previsto riacquisto di azioni proprie da 2,2 miliardi di euro, iniziato a maggio, avrà un ritmo accelerato negli ultimi mesi del 2023 rispetto ai piani iniziali, ha detto il gruppo petrolifero.

"Eni ha riportato oggi una robusta serie di risultati, con un Ebit adjusted del 6% superiore al consensus. I fattori chiave della performance sono stati i migliori risultati dell'upstream e un risultato sorprendentemente forte di Plenitude", hanno commentato gli analisti di Royal Bank of Canada, aggiungendo, d'altro canto, che anche i costi corporate sono risultati superiori alle stime del mercato.

(Stefano Bernabei, editing Claudia Cristoferi)