BASILEA (awp/ats) - Il gruppo basilese MCH organizza per la prima volta Paris+, una fiera d'arte a Parigi che si svolge nelle medesime date della Foire internationale d'art contemporain (FIAC), manifestazione svoltasi ogni anno dal 1974.

MCH intende puntare sulla capitale francese quale "epicentro della cultura contemporanea", ha indicato all'agenzia Awp il presidente della direzione generale Florian Faber. In programma da domani a domenica, Paris+ va ad affiancarsi, come quarta proposta, ad Art Basel e alle fiere di Miami (Florida, Usa) e Hong Kong.

All'evento parigino parteciperanno 160 gallerie. Stando a Faber, il numero di domande ricevute ha superato di gran lunga lo spazio disponibile nel padiglione temporaneo Grand Palais: nel 2024, l'esposizione si terrà quindi nel rinnovato Grand Palais, che offrirà ancora più spazio.

La novità sta provocando un vivace dibattito nel settore. "Potrebbe sorgere la domanda: i collezionisti andranno sia ad Art Basel che a Paris+?", si è chiesta ad esempio Mathilde Le Roy, fondatrice di Kazoart, una piattaforma online per la vendita di arte contemporanea. Per il direttore della galleria Lelong, che partecipa ad entrambe le manifestazioni, "Art Basel rimarrà la fiera più importante del mondo" e la sua stessa società "investe molto di più in Svizzera che a Parigi". Allo stesso tempo l'operatore crede anche nel "potere di attrazione" della Ville Lumière, che presenta importanti attori nel ramo dell'arte contemporanea, come la Fondazione Louis Vuitton o la Collezione Pinault.

Fondato nel 2001 attraverso la fusione di due società che gestivano fiere rispettivamente a Basilea e Zurigo, il gruppo MCH è quotato in borsa, pur presentando importanti quote detenute da enti pubblici. L'impresa, che già prima della pandemia aveva sofferto per la crisi delle fiere generaliste sulla scia del boom del commercio online, si è trovata in gravi difficoltà quando lo scoppio della crisi del coronavirus ha imposto la cancellazione di numerosi eventi. Nel 2021 la società ha subito una perdita di 17 milioni di franchi, su un fatturato di 243 milioni.

Il corso del titolo in borsa riflette in modo speculare questi eventi. L'azione ha raggiunto un massimo di quasi 91 franchi nel 2007 e ancora nel 2017 valeva 83 franchi; da allora è però partita una fase discendente. Oggi il valore è scambiato a circa 5 franchi; la performance dall'inizio dell'anno è del -44%.