Le azioni di New York Community Bancorp hanno subito un calo del 6% prima della campanella di giovedì, in quanto il prestatore lotta per riconquistare la fiducia degli investitori, nonostante la promessa di ridurre la sua esposizione al travagliato segmento immobiliare commerciale (CRE).

Le sue azioni sono crollate di quasi il 57% da quando, la settimana scorsa, ha registrato una perdita a sorpresa nel quarto trimestre a causa di accantonamenti per i prestiti legati al settore CRE e ha tagliato il suo dividendo per far fronte alle severe normative.

Lo scivolone azionario si è riversato anche su altre banche regionali, con l'indice KBW Regional Banking Index in calo del 12% quest'anno e del 5,4% questo mese. Il neo-presidente esecutivo di NYCB, Alessandro DiNello, ha dichiarato mercoledì che, se necessario, l'istituto di credito ridurrà il suo bilancio vendendo attività non core per rafforzare il suo rapporto Common Equity Tier 1, una misura chiave della solidità finanziaria.

La società di brokeraggio Morgan Stanley ha dichiarato di "modellare un'ottimizzazione del bilancio più aggressiva", con una riduzione dei prestiti del 10% entro il quarto trimestre dell'anno fiscale 2024 e una costituzione di riserve più aggressiva nel primo semestre.

'PROSPETTIVE IMPEGNATIVE'

Dall'inizio del 2023, l'industria bancaria sta lottando contro le potenziali perdite di prestiti legate al settore CRE, che sta soffrendo a causa degli alti tassi di interesse e della minore occupazione degli uffici dovuta al lavoro a distanza.

Gli investitori temono che la debolezza della domanda di uffici possa innescare un'ondata di insolvenze e mettere sotto pressione le banche, che sperano di evitare di vendere i prestiti CRE con sconti significativi.

DiNello ha detto che NYCB prenderà in considerazione la vendita dei prestiti del suo portafoglio CRE o consentirà loro di uscire naturalmente dal bilancio.

Gli analisti di Citi hanno affermato in una nota che, mentre la banca cerca di accumulare capitale, le prospettive intermedie sono impegnative con un ROTCE del 7%, o reddito netto annualizzato per gli azionisti comuni, e un payout molto basso.