(di Guido Marzetti - milanofinanza.it)

MILANO (MF-NW)--Columbia Threadneedle aggiorna le sue attese sul tasso di default delle obbligazioni high yield europee: dall'1,4% di aprile all'1,5% di ottobre per i prossimi dodici mesi; dal 3,7% al 3,9% per i prossimi 24. Tutto ciò a fronte di un tasso d'insolvenza in Europa calcolato da S&P del 3,4% negli ultimi 12 mesi (ad agosto 2023), a seguito del picco del 6,9% toccato durante la pandemia. Moody's stima un tasso d'insolvenza cumulativo globale medio a lungo termine del 4,1% nell'arco di 12 mesi e dell'8,2% nel corso di 24 mesi. In particolare, Il tasso di default su 12 mesi per l'high yield europeo era pari al 2,08% a settembre 2023.

PERCHÉ CAMBIANO LE PREVISIONI

"La nostra previsione generale è oggi lievemente più alta rispetto a quando abbiamo pubblicato le nostre ultime stime ad aprile, in parte grazie al default del distributore al dettaglio Casino (non più incluso nelle nostre previsioni) e all'attività di rifinanziamento, in particolare degli emittenti con rating più elevati", spiega Tom Southon, responsabile di ricerca High Yield. "In particolare, abbiamo potuto vedere il sostegno degli azionisti in diverse situazioni pubbliche e private, che ha facilitato l'attività di rifinanziamento o aiutato a ridurre in gran parte il rischio di rifinanziamento. Di contro, le prospettive per gli emittenti con rating più bassi hanno subito un deterioramento significativo; su queste società, oltre ai timori rispetto la sostenibilità della struttura patrimoniale, si va ad aggiungere oggi il peggioramento delle prospettive sugli utili nella maggior parte dei settori ciclici", aggiunge.

LE PREVISIONI PER SETTORE E RATING

Riguardo le previsioni a 12 mesi, si osserva un peggioramento netto della situazione delle obbligazioni più rischiose (CCC), per le quali il tasso di default aumenta del 2,9%. Tra i settori più esposti, media e immobiliare. Il peggioramento più evidente si osserva nelle previsioni a 24 mesi, dove l'insolvenza delle obbligazioni tripla C sale di 6,8 punti percentuali, a quota 8,6%. Anche in questo caso i settori più a rischio risultano essere media e immobiliare. Tra i meno a rischio, spiccano trasporti, automotive e beni di consumo.

MIGLIORI E PEGGIORI

Tra i comparti migliori c'è l'automobilistico, nel quale è previsto "un lieve calo delle aspettative d'insolvenza, a riflesso della vasta quota di società automobilistiche resilienti con rating BB, dotate di ampia liquidità e di accesso ai mercati dei capitali, che compensa il lieve deterioramento dei fornitori di auto con rating B", osserva Southon. Migliora il comparto del tempo libero/leisure. "Il successo di alcune operazioni di rifinanziamento ha determinato un'estensione del profilo delle scadenze e una riduzione dei timori di default per alcuni titoli, a fronte degli scarsi cambiamenti complessivi nel settore nonostante i segnali di rallentamento della spesa al consumo. Codere e Loewen Play, entrambe società di gioco d'azzardo che hanno effettuato ristrutturazioni negli ultimi anni, fanno salire i tassi di insolvenza a causa delle continue preoccupazioni legate specificatamente a questi crediti", spiega il ricercatore. Previsioni in miglioramento anche sul retail, ma resta con un elevato rischio (4% a 12 mesi, 6,9% a 24). Il settore "continua a essere caratterizzato da un rischio di default piuttosto elevato e rimaniamo prudenti nei confronti dei rivenditori di prodotti non alimentari", conclude Southon. Tra i più a rischio, invece, il real estate. Le previsioni di default del settore immobiliare "hanno subito un aumento piuttosto netto", principalmente dovuto "a quegli emittenti che stanno raggiungendo il termine delle scadenze, e che attualmente si collocano all'interno dell'orizzonte previsionale", spiega. Previsioni negative anche su tecnologia, media e telecomunicazioni. "Il netto cambiamento nei media è dovuto ai continui timori su Tele Columbus (un operatore tedesco della tecnologia via cavo ma ricompresa nel settore media) che ci hanno spinti ad innalzare la probabilità di default del titolo nel periodo considerato". I timori si concentrano anche sul comparto dell'industria di base, di riflesso al leggero calo generale delle stime sugli utili. "Ciononostante, l'attività di rifinanziamento ha contribuito a mitigare quest'impatto per quanto riguarda alcuni emittenti di fascia B più elevata e BB", osserva Southon.

(https://www.milanofinanza.it/news/bond-aumenta-il-tasso-di-default-atteso-nell-high-yield-europeo-nei-prossimi-mesi-ecco-i-settori-piu-202311061316016831?refresh_cens)

red/gan


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November 06, 2023 08:17 ET (13:17 GMT)