La riunione straordinaria di ieri e l'aumento di 350 punti base del tasso di riferimento sono avvenuti in risposta al crollo del rublo oltre la soglia simbolica di 100 contro il dollaro all'inizio della settimana e all'appello pubblico del Cremlino per una politica monetaria più restrittiva.

Intorno alle 9,50, il rublo cede lo 0,18% contro il dollaro a 96,88. In calo dello 0,21% rispetto all'euro, a 105,78, e dello 0,14% contro lo yuan, a 13,238.

Questa settimana il rublo ha visto una forte volatilità. Lunedì ha toccato i minimi di quasi 17 mesi a 101,75 e ieri mattina è stato brevemente scambiato a 92,60, prima di chiudere a 97,09.

Il rialzo dei tassi, anche se ha arginato il crollo, probabilmente non sarà una misura sufficiente a fermare la discesa del rublo, concordano gli analisti occidentali e russi.

Bloomberg ha scritto nella tarda serata di ieri che sono in corso discussioni sulla ripresa dei controlli sui capitali, ma non è stato fatto alcun passo avanti. La notizia ha sostenuto la valuta russa a fine seduta.

(Tradotto da Camilla Borri, editing Sabina Suzzi)