L'indice azionario spagnolo IBEX 35 ha aperto in ribasso venerdì, in seguito agli attacchi israeliani all'Iran che potrebbero aggravare il conflitto in Medio Oriente, anche se la possibilità che si tratti di un'offensiva limitata ha attenuato il calo dei titoli azionari.

Venerdì Israele ha lanciato un attacco sul suolo iraniano e Teheran ha attivato le difese aeree, in un nuovo episodio di ritorsione tra i due arci-nemici che ha messo in allarme il mondo, mentre la guerra di Israele a Gaza minaccia di estendersi ad altri Paesi della tormentata regione.

In assenza di ulteriori dettagli sulla portata dell'offensiva israeliana e sulla possibile reazione dell'Iran, i mercati finanziari sono andati alla ricerca di beni rifugio - come lo yen, il franco svizzero, l'oro e i titoli di Stato - e i prezzi del petrolio sono saliti bruscamente per i timori di un'interruzione delle forniture di greggio.

Tuttavia, la portata dei movimenti di mercato è stata in parte mitigata dalla notizia che l'attacco israeliano è stato limitato per il momento - alcuni osservatori lo hanno definito "simbolico" - e che i funzionari iraniani hanno negato che siano stati lanciati missili contro il loro Paese. Un alto funzionario iraniano ha dichiarato che non ci sono piani di ritorsione immediata contro Israele per l'"incidente", che secondo lui è stato "più un'infiltrazione che un attacco".

"La rappresaglia israeliana, lasciando da parte la sua interpretazione geostrategica, inciderà molto poco e servirà (positivamente) come vaccino per il mercato, che si renderà conto che l'evoluzione della geostrategia permette di svilupparsi quasi normalmente, a patto che non si verifichi un'escalation sproporzionata. E questo è un bene per le prossime settimane e persino per l'estate", hanno dichiarato gli analisti di Bankinter in un rapporto giornaliero.

Il crocevia geopolitico e il suo effetto al rialzo sui prezzi dei carburanti hanno alimentato negli ultimi giorni i timori di una ripresa dell'inflazione, l'altra area di preoccupazione per i mercati finanziari, che hanno visto allontanarsi gradualmente l'orizzonte dei tanto attesi tagli dei tassi di interesse negli Stati Uniti.

Giovedì, altri responsabili politici della Federal Reserve (Fed) hanno ripetuto il mantra secondo cui non vi è alcuna urgenza di abbassare i tassi di interesse fino alla fine dell'anno, data la forza dell'economia statunitense e la stagnazione del processo di riduzione dell'inflazione.

Venerdì non ci saranno dati macroeconomici da considerare per gli investitori, che si preparano a una prima valanga di risultati societari la prossima settimana, con i dati, tra gli altri, di Iberdrola, Sabadell, Mapfre e Repsol.

Dopo due sessioni al rialzo in cui i mercati scommettevano su un'attenuazione, alle 07:10 GMT di venerdì l'indice selettivo del mercato azionario spagnolo IBEX 35 è sceso di 93,20 punti, pari allo 0,87%, a 10.671,80 punti, mentre l'indice FTSE Eurofirst 300 dei grandi titoli europei è sceso dello 0,60%.

Per l'intera settimana, l'IBEX 35 è sceso dello 0,07%, in un contesto di elevata volatilità del mercato azionario.

Il settore bancario ha guidato i ribassi: Santander ha perso l'1,17%, BBVA il 2,11%, Caixabank lo 0,85%, Sabadell l'1,36%, Bankinter lo 0,14% e Unicaja Banco lo 0,87%.

Tra i grandi titoli non finanziari, Telefónica è scesa dello 0,08%, Inditex ha perso l'1,23%, Iberdrola ha guadagnato lo 0,09%, Cellnex è scesa dello 0,52% e la compagnia petrolifera Repsol ha perso lo 0,43%.

(Informazioni di Tomás Cobos; a cura di Javi West Larrañaga)