Giovedì l'indice azionario spagnolo IBEX 35 ha proseguito la tendenza al rialzo iniziata il giorno prima, incrociando le dita nella speranza che la temuta escalation di violenza in Medio Oriente non si concretizzi.

A contribuire al miglioramento dell'umore dei titoli azionari è stato il calo dei prezzi del petrolio, in assenza - per il momento - di una risposta militare da parte di Tel Aviv all'attacco iraniano del fine settimana.

Tuttavia, la calma sui mercati è sembrata precaria a causa dell'acuirsi delle tensioni geopolitiche, soprattutto dopo i commenti del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che ha sfidato i Paesi occidentali che chiedevano moderazione affermando che Israele prenderà le proprie decisioni su come difendersi.

L'attacco iraniano ha fatto seguito al bombardamento del consolato di Teheran a Damasco, un attentato di cui Israele è responsabile e nel quale sono stati uccisi alti comandanti militari iraniani.

I timori che la guerra di Israele a Gaza abbia un carattere internazionale hanno pesato sui mercati nelle ultime settimane, così come la graduale ritirata dai tagli dei tassi di interesse negli Stati Uniti.

Nelle ultime ore sono arrivati altri commenti da parte di funzionari della Federal Reserve (Fed) degli Stati Uniti che raccomandano di non affrettare la riduzione dei costi di finanziamento in considerazione della forte economia e dell'inflazione.

Michelle Bowman, governatore della Fed, ha dichiarato che i progressi nella riduzione dell'inflazione negli Stati Uniti potrebbero essersi arrestati e che rimane aperta la questione se i tassi di interesse siano sufficientemente alti da garantire un ritorno all'obiettivo del 2% della Fed.

I mercati sono invece più fiduciosi che la Banca Centrale Europea (BCE) inizierà a tagliare i tassi a giugno, anche se le prossime mosse dell'istituzione di Christine Lagarde sono in dubbio.

Infatti, il conflitto in Medio Oriente ha messo in dubbio il percorso di denaro a basso costo della BCE, poiché un aumento del prezzo del petrolio potrebbe far risalire l'inflazione.

In questo contesto di riflessioni monetarie e geopolitiche, i mercati si sono concentrati per il momento sulle trimestrali societarie, in assenza di indicatori macroeconomici di rilievo durante la sessione.

A questo proposito, Bankinter ha inaugurato la stagione bancaria spagnola con un aumento del 9% degli utili del primo trimestre. La banca ha reagito in borsa con un calo dell'1,2% circa.

Anche il resto del settore bancario è stato rialzista: Santander ha guadagnato l'1,10%, BBVA lo 0,98%, Caixabank l'1,00%, Sabadell l'1,25% e Unicaja Banco l'1,62%.

Tra i grandi titoli non finanziari, Telefónica ha guadagnato lo 0,28%, Inditex è salita dello 0,23%, Iberdrola ha guadagnato l'1,25%, Cellnex è scesa dello 0,03% e la compagnia petrolifera Repsol ha perso lo 0,86%.

Naturgy ha continuato ad attirare l'attenzione nel settore energetico spagnolo, dopo che giovedì è stato confermato che la Taqa dell'Arabia Saudita sta negoziando con gli attuali azionisti di Naturgy per lanciare un'offerta pubblica di acquisto sulla società spagnola. Giovedì le azioni della società energetica sono salite di oltre il 4% grazie alle speculazioni sul prezzo dell'eventuale offerta.

Per quanto riguarda l'IBEX 35, alle 0705 GMT di giovedì era in rialzo di 74,50 punti, lo 0,70%, a 10.708,40 punti, aggiungendo tra mercoledì e giovedì un aumento di circa 180 punti, sebbene sia ancora lontano dagli oltre 11.100 punti toccati alla fine di marzo.

L'indice FTSE Eurofirst 300 dei grandi titoli europei è salito dello 0,22%.

(Informazioni di Tomás Cobos; a cura di Benjamín Mejías Valencia)