Le altre borse europee sono un po' più resilienti grazie a minerari e tech: del tutto assenti i primi nel listino milanese, limitati a STM i secondi se si guarda alle società più capitalizzate.

Pesa in generale il ridimensionamento delle aspettative di un ammorbidimento delle politiche monetarie visto il crescente tono hawkish di molti banchieri, mentre l'incertezza sull'accordo per il tetto del debito Usa induce alla cautela.

I futures su Wall Street sono in lieve ribasso.

Intorno alle 12,30 il Ftse Mib scende dello 0,6%. Volumi modesti poco sopra i 700 milioni.

Tra i titoli in evidenza:

Soffrono le banche, il comparto più debole anche nel resto d'Europa (intorno a -1%). INTESA SANPAOLO, UNICREDIT, BPER perdono circa il 2%, MPS più del 3%. Male anche le assicurazioni con GENERALI -1,7% e UNIPOL -1,5%.

Riduce i guadagni ma resta positiva STM (+0,6%), già ieri sostenuta dalle previsioni brillanti di Nvidia, che ha guidato il rialzo del Nasdaq e di tutti i tech.

Rimbalza CNH (+0,7%), che ieri aveva sofferto i conti sotto le attese di Titan Machinery, chiudendo in calo di oltre 2%. Va in negativo invece il resto del settore automotive.

Tengono le utility, giù TELECOM (-1,3%), LEONARDO (-1,1%).

(Claudia Cristoferi, editing Andrea Mandalà)