Uno sguardo alla giornata che ci attende sui mercati asiatici.

I mercati asiatici sono destinati ad un'apertura fiacca giovedì, con guadagni societari statunitensi contrastanti, un dollaro fermo e una deriva al rialzo dei rendimenti obbligazionari statunitensi che smorzano l'appetito degli investitori per gli asset rischiosi. Lo yen giapponese è di nuovo sotto i riflettori, la sua ultima ondata di debolezza ha provocato gli avvertimenti di Tokyo di mercoledì che, almeno finora, sembrano essere rimasti inascoltati. Il dollaro è in vantaggio e punta a 156,00 yen. Giovedì ci sono alcuni indicatori ed eventi economici potenzialmente in grado di influenzare il mercato, tra cui i dati sul commercio cinese, la decisione di politica monetaria della Malesia e i dati sul PIL del primo trimestre delle Filippine.

I mercati asiatici non riceveranno una grande spinta da Wall Street, che mercoledì ha chiuso con un andamento misto. Una fonte di sollievo potrebbe essere il petrolio - il greggio Brent ha stampato un minimo di due mesi sotto gli 82 dollari al barile e, sebbene le preoccupazioni per l'inflazione siano elevate, il petrolio è sceso di circa il 10% nelle ultime settimane.

I principali esponenti della finanza giapponese sono usciti mercoledì avvertendo che la debolezza dello yen potrebbe innescare un'azione da parte dei responsabili politici.

Il Governatore della Banca del Giappone, Kazuo Ueda, ha detto che la banca centrale potrebbe alzare nuovamente i tassi, mentre il Ministro delle Finanze, Shunichi Suzuki, ha espresso "forte preoccupazione" per l'impatto negativo di uno yen debole e ha ribadito la disponibilità di Tokyo ad intervenire nel mercato FX.

Gli avvertimenti non hanno avuto alcun effetto e il dollaro stava cambiando mano a 155,50 yen nella tarda serata di mercoledì, in rialzo rispetto alla giornata e di nuovo al livello in cui si trovava al momento dell'annuncio della politica della BOJ del 26 aprile. Ora è a soli due yen di distanza dal punto in cui si trovava quando il Giappone ha effettuato il secondo sospetto ciclo di interventi il 1° maggio.

Sul fronte dei dati, si prevede che i dati di Pechino mostreranno che le importazioni e le esportazioni cinesi hanno registrato una crescita anno su anno nel mese di aprile. Ma si prevede che la crescita delle esportazioni sarà modesta, in quanto i proprietari delle fabbriche stanno lottando con la debolezza della domanda estera e la sovraccapacità. Le relazioni commerciali tra la Cina e l'Occidente rimangono difficili, con l'ultimo colpo di scena dato dal gigante tecnologico statunitense Intel, che ha dichiarato che le sue vendite subiranno un colpo dopo che gli Stati Uniti hanno revocato alcune licenze di esportazione del produttore di chip per un cliente in Cina.

La Bank Negara Malaysia lascerà il suo tasso di interesse chiave al 3,00% per la sesta riunione consecutiva e lo manterrà almeno fino al 2026, nonostante l'indebolimento della valuta e la prospettiva di un'inflazione stabile, secondo un sondaggio Reuters tra gli economisti. I dati di Manila, nel frattempo, dovrebbero mostrare che l'economia delle Filippine si è espansa ad un tasso annuale del 5,9% nel primo trimestre, ma si prevede che la crescita trimestre su trimestre si sia dimezzata all'1,0% dal 2,1% del periodo ottobre-dicembre. La stagione degli utili in Giappone continua, con le principali aziende tra cui Nissan, Nippon Steel, Panasonic e Softbank che giovedì presenteranno i risultati dell'intero anno 2024.

Ecco gli sviluppi chiave che potrebbero fornire una maggiore direzione ai mercati giovedì:

- Commercio cinese (aprile)

- Decisione sui tassi di interesse della Malesia

- PIL delle Filippine (1° trimestre)