FibroBiologics, Inc. ha annunciato che presenterà dati preclinici in vitro e in vivo, utilizzando fibroblasti dermici umani allogenici (HDF) e sferoidi HDF, nonché i dati dello studio clinico primario di sicurezza di fase 0/1 per l'infusione a dose singola di HDF, durante le sessioni di poster del prossimo Americas Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis (ACTRIMS) Forum 2024, il 29 febbraio, presso il Palm Beach County Convention Center e l'Hilton West Palm Beach a West Palm Beach, Florida. Il National Institutes of Health descrive la sclerosi multipla (SM) come un disturbo autoimmune mediato dalle cellule T, in cui il sistema immunitario prende di mira e distrugge la guaina mielinica degli assoni nel sistema nervoso centrale, provocando un grave e progressivo deterioramento cognitivo, una deprivazione sensoriale e un indebolimento della coordinazione. FibroBiologics sta studiando il potenziale terapeutico dell'uso degli HDF come trattamento per la SM attraverso la modulazione immunitaria e la stimolazione dell'espressione della mielina da parte degli oligodendrociti per ricostruire la guaina mielinica danneggiata.

Sono stati condotti studi preclinici approfonditi utilizzando HDF allogenici nel modello animale di autoimmuneencefalomielite sperimentale (EAE) della SM. I risultati in vivo hanno indicato che le HDF hanno soppresso in modo significativo l'attivazione delle cellule Th17, stimolato l'espansione delle cellule T regolatorie (Treg), inibito la maturazione delle cellule dendritiche, ridotto l'attivazione microgliale e stimolato l'espansione degli oligodendrociti e la rimielinizzazione. I risultati hanno anche dimostrato che la somministrazione di HDF nel modello EAE ha migliorato significativamente l'inibizione della malattia Treg-dipendente, in modo superiore alle MSC di origine adiposa o di midollo osseo. Lo studio clinico di sicurezza primario di fase 0/1 ha studiato un'infusione a dose singola di HDF allogenici in quattro pazienti con SM recidivante-remittente e uno secondariamente progressivo.

Il risultato primario dello studio clinico di sicurezza ha indicato una forte correlazione per i dati dell'emocromo, della chimica del sangue e dell'elettrocardiogramma per tutti i pazienti rispetto ai risultati dei test precedenti all'infusione, e non sono stati segnalati eventi avversi.