(Alliance News) - Venerdì, l'indice Mib ha chiuso in calo per attestarsi sotto quota 23.700, con gli investitori che hanno continuato a valutare l'impatto dell'aggressiva stretta monetaria da parte della Banca centrale europea.

Sebbene l'aumento del tasso di 50 punti base della banca centrale sia stato in linea con le aspettative, i membri del Consiglio hanno sottolineato l'importanza di ridurre l'inflazione, anche se questa dovesse ostacolare la crescita economica. Francoforte ha inoltre annunciato che inizierà a ridurre il proprio bilancio di EUR15 miliardi al mese a marzo e ha segnalato che proseguirà con un ritmo più rapido a giugno.

Proprio sul fronte dell'inflazione, in Italia questa è stata confermata all'11,8% nel mese di novembre su base tendenziale, in linea con la stima preliminare e col dato del mese precedente, come reso noto dall'Istat venerdì.

Il Mib, quindi, ha chiuso in rosso dello 0,2% a 23.688,16, con saldo settimanale passivo del 2,4%.

Fra i listini minori, il Mid-Cap ha chiuso giù dello 0,5% a 39.425,24, lo Small-Cap cede lo 0,4% a 27.862,27 e l'Italia Growth in rosso dello 0,3% a 9.334,25.

Il FTSE 100 di Londra cede l'1,3%, il CAC 40 di Parigi è in rosso cala con l'1,1% a 6.455,80, mentre il DAX 40 di Francoforte ha chiuso in ribasso dello 0,7%.

Sul listino a più alta capitalizzazione di Piazza Affari, resistono alla corrente ribassista i titoli bancari. FinecoBank sale del 2,5%, Intesa Sanpoaolo su del 3,2% e Banco BPM sale dell'1,8%. Tutte e tre le banche hanno comunicato di avere superato agevolmente i requisiti patrimoniali SREP della Banca centrale europea.

Azimut Holding ha chiuso in vetta con il 6,0%, dopo la partnership annunciata da UniCredit, che chiude su dell'1,8%. Le due società hanno firmato una lettera di intenti che definisce i principi fondamentali per la distribuzione in Italia di nuovi prodotti di risparmio gestito. La partnership con Azimut - spiega UniCredit accelererà e sosterrà la strategia di UniCredit volta a migliorare competenze, capacità e l'offerta nella gestione del risparmio. Grazie a questo accordo, la banca amplierà ulteriormente le proprie attività lungo la catena del valore e rafforzerà l'impegno a offrire i prodotti migliori ai suoi 7 milioni di clienti in Italia.

Fra i ribassisti, DiaSorin si deprezza del 3,7%, facendo seguito al rosso della vigilia con il 3,4%.

Inwit cede invece il 2,6%. Come scrive ProiezioniDiBorsa in un'analisi sul titolo, "dopo un incerto andamento annuale, il titolo potrebbe regalarsi un interessante finale di anno a seguito di un ottimo incrocio rialzista. D'altra parte, il titolo ha ottimi fondamentali, ma nonostante ciò continua a stentare in Borsa". "Tra i titoli con capitalizzazione superiore a EUR500 milioni, Inwit è uno di quelli che hanno un beta molto basso. Potrebbe, quindi, essere un ottimo candidato per stare sui mercati in periodo di forte volatilità. Inoltre il titolo presenta ottimi fondamentali", si legge nel focus di PdB.

Sul Mid-Cap, Saras chiude sui quartieri alti con un più 3,1%, dopo lo 0,6% di verde della vigilia.

OVS raccoglie invece il 2,3%. La società, ha approvato i risultati dei nove mesi febbraio-ottobre 2022 in cui ha registrato vendite nette dei nove mesi a EUR1,08 miliardi, in aumento dell'11% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L'Ebitda è stato pari a EUR124,1 milioni, in crescita di EUR19,6 milioni rispetto allo stesso periodo dello scorso asnno con margin all'11,4%.

Fincantieri chiude invece in verde dell'1,5%. La società ha annunciato venerdì di aver approvato il piano industriale 2023-2027. Al netto di eventi ad oggi non prevedibili, spiega la società in una nota, nell'arco del piano si attendono ricavi per EUR8,80 miliardi nel 2025 ed EUR9,80 miliardi nel 2027. L'Ebitda margin è pari a circa il 7,0% nel 2025 e l'8,0% circa nel 2027 mentre PFN/Ebitda è atteso a 4,5-5,5x nel 2025 e 2,5-3,5x nel 2027.

In nota negativa, Reply cede invece il 6,9%. Da notare sul titolo il volume inusualmente elevato, con oltre 92.000 pezzi scambiati a fronte di una media giornaliera a tre mesi di poco meno di 38.000.

Seco ha ceduto invece il 2,9%. Sul titolo si segnala che qualche giorno fa JPMorgan Asset Management UK ha tagliato lo short sul titolo all'1,33% dall'1,47%.

Sesa ha ceduto invece il 3,4%, facendo eco alla chiusura di giovedì sera con il 3,3%. La company ha comunicato venerdì di aver sottoscritto un accordo di

partnership industriale, attraverso la controllata totalitaria Var Group Spa, per l'acquisizione della maggioranza del capitale di Cyres Consulting Services GmbH. Cyres, con sede a Monaco di Baviera, in Germania, è operatore di riferimento nella consulenza tecnica e di compliance in ambito cyber security per l'industria automotive, con focus sull'intera filiera di produzione.

Sullo SmallCap, fra i rialzisti si vede Eukedos, che si allunga con oltre il 10%, al rimbalzo dopo il rosso della vigilia con quasi l'11% di contrazione.

Fiera Milano è in calo del 2,5% dopo aver abbassato, giovedì, il target di Ebitda al 31 dicembre 2023 nel range di EUR70-80 milioni, in calo dagli EUR85-95 milioni contenuti nella previsione fatta a febbraio 2021 nel piano strategico CONN.E.C.T. 2025.

Prevale bene il lato degli acquisti anche su Landi Renzo, che porta a casa il 9,9% dopo due sedute in rosso.

Fra i numerosi titoli in rosso, Eems chiude sotto con il 6,0% e con prezzo a EUR0,0600, toccando il minimo di 52 settimane.

Sabaf cede invece il 7,3%, dopo l'attivo della vigilia, seppure con lo 0,3%.

Bialetti Industrie, in qualità di socio di maggioranza di CEM-Bialetti Ev ve Mutfak E?yalar? Sanayi ve Ticaret A?, società di diritto turco dedicata al segmento degli strumenti da cottura e accessori da cucina, ha comunicato venerdì che quest'ultima ha sottoscritto, il 14 dicembre, con la società Fetih Alüminyum Sanayi ve Ticaret Limited ?irketi, un accordo preliminare relativo alla cessione di assets della CEM Bialetti. L'operazione ha un ammontare di EUR2,0 milioni. Il titolo ha chiuso in ribasso dell'1,8%.

Fra le PMI, ILBE cede il 7,3%. La company ha comunicato martedì di aver sottoscritto un accordo con Wonder Capital LLC, società di produzione e distribuzione cinematografica, e uno con la società WWPS, società di produzione cinematografica internazionale, per la cessione dei diritti di distribuzione del film "Paradox Effect", film d'azione diretto da Scott Weintrob e scritto da Samuel Bartlett, Ferdinando Dell'Omo e Andrea Iervolino.

Comer Industries cede invece il 6,2%, dopo il rosso della vigilia con lo 0,6%.

Sul lato rialzista IDNTT ha chiuso invece al rialzo del 4,8%, dopo il rosso della vigilia con l'1,8%.

Impianti, alla sua prima seduta a Piazza Affari, ha invece chiuso su del 46% mentre l'altra esordiente, e-Novia, ha finito la seduta invariata.

A New York, il Dow Jones sta cedendo l'1,3% così come il Nasdaq, mentre il l'S&P 500 sta arretrando con l'1,4%.

Tra le valute, l'euro passa di mano a USD1,0602 contro USD1,0636 di giovedì in chiusura. La sterlina vale invece USD1,2161 da USD1,2210 di ieri sera.

Tra le commodity, il Brent vale USD78,89 al barile da USD81,48 al barile di giovedì sera. L'oro, invece, scambia a USD1.789,58 l'oncia da USD1.775,56 l'oncia di ieri sera.

Nel calendario macro di lunedì, alle 0800 CET, arriverà l'indice dei prezzi alla produzione del Regno Unito mentre, alle 1000 CET, occhi all'indice IFO sulla fiducia delle aziende in Germania.

Alle 1100 CET, arriverà la produzione delle costruzioni nell'Eurozona.

Fra le società di Piazza Affari, sono attesi i conti semestrali di Sesa.

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