TOKYO (awp/ats/askanews) - La più grande confederazione sindacale giapponese, Rengo, ha fatto sapere oggi che i suoi membri hanno ottenuto quest'anno un aumento medio dei salari del 5,28%, il più elevato dal 1991, fornendo slancio per un possibile aumento dei tassi di interesse da parte della Banca del Giappone la prossima settimana. Lo riferisce il quotidiano economico Nikkei.

È questo l'esito preliminare dello shunto ("battaglia di primavera"), il tradizionale round di trattative per gli adeguamenti retributivi e contrattuali che si tiene a ridosso dell'inizio del nuovo anno fiscale, che comincia in aprile. In questo caso, questo dato è particolarmente atteso dalla Banca del Giappone, che lo ritiene un importante parametro per decidere nella riunione del Consiglio monetario della prossima settimana (lunedì e martedì) se verrà chiusa la lunga fase di politica ultra-espansiva con tassi negativi che continua dal 2016. La maggior parte degli analisti, comunque, prevede che i tassi verranno aumentati a partire dalla riunione del prossimo mese.

Le trattative presso alcune delle più grandi aziende del paese - tra cui Toyota, Hitachi e Panasonic - si sono concluse questa settimana, e molte di esse hanno soddisfatto le richieste dei sindacati. Nippon Steel ha superato le richieste, aumentando i salari mensili della cifra record di 35'000 yen (208 franchi), ovvero del 14%.

Rengo, che conta 7 milioni di membri, ha annunciato il suo primo conteggio dei risultati. La progressione, che comprende aumenti della retribuzione base e dell'anzianità, è stata di 1,48 punti percentuali in più rispetto allo scorso anno, in cui già era stato segnato un record che però non era riuscito a coprire la perdita di reddito reale dovuta all'inflazione per le famiglie.

L'ondata di aumenti salariali avviene in un contesto caratterizzato da una crescente carenza di manodopera, da un`inflazione persistente e da uno yen debole che ha incrementato i profitti delle aziende orientate all'export. Solo il 16% circa dei lavoratori giapponesi appartiene ai sindacati.