Yellow Cake dispone di un'opzione che le consente di acquisire ogni anno fino a cento milioni di dollari di uranio dal gruppo kazako Kazatomprom. Il materiale viene poi immagazzinato in Canada e in Francia, presso Cameco e Orano.

Il Kazakistan produce il 43% dell'uranio mondiale, più del doppio del Canada, che si posiziona al secondo posto. Seguono la Namibia, l'Australia e l'Uzbekistan. Questi cinque Paesi controllano l'85% della produzione mondiale.

Yellow Cake, le cui presentazioni molto dettagliate forniscono ogni mese un aggiornamento sulle dinamiche del mercato dell'uranio, è attualmente quotata a 4,06 sterline per azione, con un valore netto degli attivi stimato a 4,58 sterline, il che rappresenta uno sconto dell'11%.

Il rischio non proviene dal tasso di cambio tra sterlina e dollaro americano - dato che questo è piuttosto nella media bassa della sua media storica. Il problema è piuttosto il prezzo spot dell'uranio, che è diminuito di tre volte a seguito di Fukushima, ma ora è tornato ai suoi massimi storici di quindici anni fa.

Sebbene ci siano tutte le ragioni per credere che l'energia nucleare tornerà in auge dopo un decennio di smarrimento, l'esperienza dimostra che l'offerta si è sempre adattata alla domanda, senza incontrare problemi di capacità.

Tra i massimi a 60 sterline la libbra e i minimi a 20 sterline la libbra, non si può escludere un ritorno alla media. Questo è probabilmente ciò che il mercato sta già anticipando, valutando Yellow Cake con un leggero sconto.