Bruxelles (awp/ats/ans) - La Bce prevede che la crescita dell'area euro si avvierà su una ripresa ciclica nel 2024. "In assenza di ulteriori shock", sarà inizialmente spinta dall'aumento del reddito "che supporta i consumi privati, in presenza del calo dell'inflazione e della robusta crescita salariale.

Nel medio periodo, la ripresa sarà sostenuta anche dagli investimenti", grazie al venir meno della stretta sui tassi. I dati "continuano a segnalare una crescita modesta" nel breve periodo, ma gli indicatori di più lungo periodo mostrano "segnali di ripresa", si legge nel bollettino di marzo.

Il Pil dell'area euro è rimasto stagnante alla fine del 2023, risentendo della debolezza del commercio mondiale, del calo delle scorte e dell'inasprimento della politica monetaria. L'attività dovrebbe rimanere moderata nel breve periodo e recuperare gradualmente nel prosieguo dell'anno, grazie al calo dell'inflazione, alla robusta dinamica salariale e al rafforzamento della domanda estera.

I consumi privati sono ancora deboli in quanto i consumatori restano sensibili ai prezzi e rimandano gli acquisti importanti; dovrebbero tuttavia migliorare con la ripresa del reddito disponibile reale. L'evasione degli ordini arretrati e l'inasprimento della politica monetaria gravano sulle prospettive di investimento a breve termine delle imprese, sebbene un miglioramento del clima di fiducia degli investitori lasci intendere che possano sussistere i presupposti per una ripresa nel prosieguo dell'anno. Ma è probabile che gli investimenti nel settore dell'edilizia residenziale restino deboli.

Sebbene la domanda di lavoro continui a rallentare, l'occupazione è aumentata ulteriormente nel quarto trimestre del 2023, di pari passo con l'aumento della forza lavoro. Nel medio periodo, la ripresa sarà sostenuta anche dal graduale venir meno dell'impatto della politica monetaria restrittiva. Tali prospettive si riflettono nelle proiezioni che la Bce ha aggiornato due settimane fa, che indicano una crescita dello 0,6% nel 2024, in aumento all'1,5% e all'1,6% rispettivamente nel 2025 e nel 2026. Rispetto all'esercizio di dicembre 2023, le prospettive di crescita del Pil sono state riviste al ribasso per il 2024, mentre rimangono sostanzialmente invariate per il 2025 e il 2026.