Alcuni analisti ritengono che dati deboli su crescita economica e inflazione della zona euro, in agenda mercoledì, potrebbero aumentare le aspettative di futuri tagli dei tassi da parte della Banca centrale europea.

Il Federal open market committee (Fomc) della Federal Reserve statunitense annuncerà la propria decisione mercoledì alle 20 italiane.

Secondo un sondaggio Reuters, la Fed aspetterà il secondo trimestre prima di tagliare i tassi, probabilmente a giugno piuttosto che a maggio, ma gli operatori stanno prezzando a circa il 50% la possibilità di una mossa a marzo, secondo FedWatch, strumento di Cme Group.

I rendimenti del titolo tedesco a dieci anni, parametro di riferimento per l'area dell'euro, perdono 4 punti base (bps) al 2,26%.

"Ci aspettiamo che i dati sul Pil confermino che la zona euro è in recessione, mentre pensiamo che i dati sull'inflazione saranno negativi rispetto al consensus sia sull'inflazione principale che su quella di base", ha detto George Buckley, capo economista per il Regno Unito e l'area dell'euro di Nomura.

I forward della Bce sugli Euro short-term rate (Estr) prezzano 146 punti base di tagli dei tassi nel 2024 da circa 140 punti base di venerdì scorso.

"Insieme alla retorica aperta della Bce, questo (un probabile calo dei dati sull'inflazione e sulla crescita) aggiunge convinzione al percorso aggressivo dei tassi scontato dai forward Estr della Bce", ha detto Rainer Guntermann, strategist sui tassi presso Commerzbank.

La scorsa settimana, i rendimenti della zona euro sono scesi e i mercati hanno aumentato le scommesse su futuri tagli dato il tono leggermente accomodante della presidente della Bce Christine Lagarde nella conferenza stampa dopo la riunione di politica monetaria.

Il rendimento del titolo decennale italiano  scende di 3 punti base al 3,80%. Lo spread tra i rendimenti dei titoli decennali italiani e tedeschi si attesta a 152 dopo aver toccato i 149,3 punti base la scorsa settimana, il minimo dall'1 aprile 2022.

Secondo gli analisti, la graduale riduzione dei reinvestimenti del programma di acquisto per l'emergenza pandemica (Pepp), annunciata dalla Bce a metà dicembre, ha sostenuto le obbligazioni dei Paesi più indebitati. I prezzi delle obbligazioni si muovono inversamente ai rendimenti.

Lo spread Italia-Germania è sceso dai 185 punti base del 14 dicembre a circa 150 punti base alla fine della scorsa settimana, mentre il mercato prezzava tagli ai tassi nel 2024 a circa 145 punti base, stima poco mossa rispetto ai 150 precedenti.

Rappresentanti della Bce, tra cui il vicepresidente Luis de Guindos e il membro del consiglio direttivo Klaas Knot, non hanno fornito nuovi indizi sul percorso di politica monetaria.

La Bank of England (BoE) pubblicherà i verbali della riunione dopo la decisione sui tassi giovedì alle 13; la Riksbank annuncerà la propria decisione di politica monetaria lo stesso giorno alle 9,30.

Gli economisti di Citi si aspettano che la BoE ribadisca il rischio di un'inflazione persistente e la probabilità che la politica monetaria resti restrittiva per qualche tempo dopo aver lasciato i tassi invariati.

Prevedono inoltre che la Riksbank non prenderà provvedimenti sui tassi e si opporrà alle previsioni di tagli anticipati.

(Tradotto da Camilla Borri, editing Gianluca Semeraro)