LONDRA (Reuters) - Il dollaro rimane sostanzialmente stabile, mentre lo yen riduce le perdite precedenti dopo i nuovi commenti dei funzionari giapponesi che hanno fatto seguito ai due sospetti interventi di vendita di dollari la scorsa settimana.

Il dollaro australiano scende dai massimi di quasi due mesi rispetto alla divisa statunitense dopo che la Reserve Bank of Australia ha evitato di lanciare nuovi segnali hawkish come si attendevano invece alcuni trader.

L'indice del dollaro - che misura la valuta rispetto alle sei principali concorrenti - sale di 0,1% a 105,24, dopo essere sceso fino a quota 104,52 venerdì.

L'indice ha guadagnato quasi il 4% dall'inizio dell'anno, ma ha perso quasi l'1% la scorsa settimana dopo che la Federal Reserve ha escluso nuovi rialzi dei tassi e sono emersi segnali di un rallentamento del mercato del lavoro statunitense.

Il dollaro sale leggermente contro lo yen a quota 154,46, dopo aver raggiunto in precedenza i 154,60 yen.

La valuta statunitense era scesa fino a 151,86 yen venerdì, con i poco incoraggianti dati sull'occupazione negli Stati Uniti che hanno alimentato le perdite dopo i dati di Bank of Japan che hanno suggerito che l'intervento ufficiale potrebbe aver raggiunto circa 9.000 miliardi di yen (58 miliardi di dollari).

Il ministero delle Finanze giapponese non ha commentato in merito al proprio ruolo riguardo la vendita dei dollari vista in Giappone la scorsa settimana, ma il diplomatico Masato Kanda ha ribadito che il governo "continuerà ad adottare lo stesso approccio fermo" nei confronti dei movimenti disordinati dello yen.

Kanda ha anche riconosciuto che un mercato ordinato non richiederebbe l'intervento del governo.

Il carry trade rimane un'attrazione, con il taglio dei tassi da parte della Federal Reserve che probabilmente richiederà un po' di tempo e con Bank of Japan che ha adottato un approccio cauto all'inasprimento delle proprie politiche dopo aver approvato a marzo il  primo rialzo dei tassi dal 2007, lasciando un ampio divario di 360 punti base tra i rendimenti giapponesi a lungo termine e le loro controparti statunitensi.

L'Aussie cala dopo la decisione della Rba, che ha mantenuto i tassi invariati, ma la banca centrale non ha ripristinato l'orientamento restrittivo che alcuni si aspettavano, dato che l'inflazione non è rallentata come previsto.

Nella conferenza stampa tenuta dopo l'attesa decisione della banca centrale, il governatore Michele Bullock ha detto che il consiglio ritiene che la politica monetaria sia al livello giusto per riportare l'inflazione entro il target. La Rba spera che l'economia non debba affrontare ulteriori rialzi dei tassi, ha aggiunto Bullock.

Il dollaro australiano perde lo 0,5% a 0,6593 dollari, in calo dai massimi di venerdì a quota 0,6650 dollari, un livello visto in precedenza l'8 marzo.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Francesca Piscioneri)