Intorno alle ore 10,55 italiane, l'indice del dollaro, che misura il valore del biglietto verde rispetto alle sei principali valute, si è attestato a 103,2, in rialzo dello 0,1% circa, allontanandosi dai 103,15 toccati durante la seduta, ai minimi dal 31 agosto.

L'indice si appresta a una perdita mensile di oltre il 3% a novembre, la peggiore performance da un anno a questa parte.

L'euro e la sterlina sono rimasti sostanzialmente stabili, con la moneta comune a 1,0947 dollari e la sterlina a 1,2626 dollari, entrambi ai massimi da circa tre mesi.

Gli operatori attendono l'indice dei prezzi delle spese per i consumi personali (Pce) degli Stati Uniti, la misura preferita dalla Fed per misurare l'inflazione, per avere ulteriori conferme su un rallentamento dell'inflazione nella prima economia del mondo.

Dopo aver rinviato la riunione politica a questo giovedì, l'Opec+ sta valutando la possibilità di approfondire i tagli alla produzione di petrolio, ha riferito Reuters, citando una fonte del gruppo.

Lo yen giapponese è rimasto stabile a 148,59 per dollaro, continuando a recuperare terreno dalla soglia di 152 per dollaro questo mese, in seguito all'indebolimento del dollaro.

Il franco svizzero si è attestato a 0,8806 per dollaro, stabile in giornata, ai massimi dall'inizio di settembre, mentre il dollaro australiano ha toccato brevemente i massimi di quasi quattro mesi a 0,6632 dollari.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Claudia Cristoferi)