TOKYO (awp/ats/ans) - Ammonta a oltre 5000 miliardi di yen, oltre 29 miliardi di franchi al cambio corrente, il valore dell'intervento sul mercato effettuato l'altro ieri dal governo di Tokyo per sostenere la valuta.

Lo riportano i media nipponici, in base ai numeri rilasciati lo stesso giorno dalla Banca del Giappone (BoJ) sulle transazioni monetarie effettuate tra le varie istituzioni finanziarie e gli intermediari nella stessa giornata.

Ad oggi, tuttavia, l'operazione non è stata confermata dal ministero delle finanze. Se confermata, si tratta del primo intervento dopo quello del 21 ottobre 2022, quando il ministero aveva approvato un'operazione di acquisto di yen e vendita simultanea di dollari per 5600 miliardi di yen, con il dollaro che trattava a 152 yen. Nel corso del 2022 il Giappone ha effettuato nel complesso tre interventi per un totale di quasi 9200 miliardi di yen.

Gli investitori scontano l'ampio differenziale sui tassi di interesse tra Stati Uniti e Giappone, con la BoJ decisa a mantenere in vigore la politica monetaria ultra espansiva nel medio termine, malgrado in marzo abbia proceduto al primo rialzo del costo del denaro in 17 anni, mentre la Federal Reserve, la banca centrale statunitense, non è propensa a ridurre i tassi perché deve ancora fare i conti con le pressioni inflative.

Dopo essere sceso da 160 yen - i massimi in 34 anni - a quota 155, subito dopo l'intervento di inizio settimana, il dollaro è tornato a trattare a 157,70 sulla divisa nipponica, in apertura degli scambi a Tokyo.