(Alliance News) - Mercoledì, i mercati azionari europei sono improntati verso un'apertura rialzista mentre gli investitori hanno reagito senza particolari preoccupazioni all'ultimo report sull'inflazione degli USA.

I dati hanno mostrato che il tasso d'inflazione principale degli USA è salito inaspettatamente al 3,2% a febbraio dal 3,1% di gennaio mentre il tasso d'inflazione di fondo è rallentato al 3,8% dal 3,9% ma si è attestato al di sopra delle previsioni del mercato del 3,7%.

Così, il FTSE Mib, dopo avare chiuso in verde dell'1,3% a 33.753,12 ieri sera, è dato su di 78,00 punti.

In Europa, il CAC 40 di Parigi è atteso in rialzo di 20,05 punti, il FTSE 100 di Londra è indicato in aumento di 9,70 punti mentre il DAX 40 di Francoforte è previsto su di 42,20 punti.

Ieri sera, a Milano, il Mid-Cap ha raccolto l'1,3% a 46.811,25, lo Small-Cap è ha chiuso verde dell'1,1% a 27.640,10, mentre l'Italia Growth ha chiuso in attivo dello 0,5% a 8.080,83.

Sul Mib, ieri sera, buona seduta per Banca Monte dei Paschi, che si porta avanti del 4,9% a EUR4,06, suo nuovo massimo a 52 settimane.

Spinta importante anche su BPER Banca, che ha raccolto il 3,0%, toccando il suo nuovo massimo annuale a EUR4,02 per azione.

Leonardo ha raccolto lo 0,8% dopo aver comunicato i risultati definitivi per il 2023 e aver approvato il piano industriale dal 2028. Nel dettaglio, la società ha spiegato che nel piano industriale al 2028 si prevedono ordini complessivi per EUR105 miliardi, ricavi complessivi di EUR95 miliardi e Free Operating Cash Flow raddoppiato a EUR1,35 miliardi. Inoltre, è attesa una redditività del 10% nel 2026 e dell'11,5% nel 2028, mentre è stato proposto di raddoppiare il dividendo a EUR0,28 per azione.

Da segnalare che sul titolo Marshall Wace ha comunque alzato lo short allo 0,63% dallo 0,53%.

In rosso A2A, sotto dello 0,2%. La società ha fatto sapere che nel 2023 ha riportato un utile netto pari a EUR659 milioni, in aumento del 64% rispetto all'anno precedente quando era pari a EUR401 milioni. Il board ha deliberato di proporre all'assemblea ordinaria l'approvazione di un dividendo di EUR0,0958 da EUR0,0904 del 2022.

Telecom Italia ha ceduto lo 0,5%, dopo la pubblicazione di un'integrazione del comunicato stampa e della presentazione del piano industriale al 2026, precisando che il debito netto pro-forma al netto del deleverage stimato per l'operazione Netco pari a circa EUR6,1 miliardi al 31 dicembre 2023, è atteso alla fine del 2024 pari a circa EUR7,5 miliardi.

ERG ha invece ceduto l'1,8%, in scia al passivo di lunedì sera con l'1,9% e con i conti attesi in giornata.

Sul segmento cadetto, GVS si è apprezzato del 6,8%, dopo il 4,5% di passivo della vigilia. Il titolo veniva in precedenza da quattro sessioni ribassiste.

De' Longhi - in denaro con il 6,3% - ha comunicato martedì di aver chiuso il 2023 con un utile netto su del 41% su base annua a EUR250,4 milioni da EUR177,4 milioni nel 2023 e a EUR108,2 milioni da EUR78,0 milioni nel quarto trimestre. Il board di ha proposto ai soci la distribuzione di un dividendo di EUR0,67 da EUR0,48 pagati l'anno scorso.

Seco ha portato acasa un attivo del 4,7%, rialzando la testa dopo un mini-trend ribassista durato tre sessioni.

Salvatore Ferragamo è salito dello 0,5% dopo aver comunicato martedì il rientro, a partire dal 18 marzo, nell'indice MIB ESG di Euronext, il paniere Environmental, Social and Governance dedicato alle blue-chip italiane che individua le prime 40 aziende quotate che presentano le migliori pratiche ESG.

Juventus FC, nelle retrovie, ha ceduto il 4,6%, riprezzandosi a quota EUR2,38 per azione, dopo il 3,6% di verde della vigilia.

Per Alerion il passivo è stato invece del 2,9%. La company ha fatto sapere martedì di aver chiuso il 2023 con un utile di EUR68 milioni in calo da EUR73,2 milioni del 2022. Il risultato netto di gruppo è pari a EUR66,8 milioni da EUR71 milioni dell'anno precedente. I ricavi ammontano a EUR201,7 milioni da EUR273,7 milioni nel 2022. In particolare, i ricavi operativi sono pari a EUR163,9 milioni in diminuzione rispetto ai EUR263,3 milioni principalmente a seguito della decisa flessione dei prezzi dell'energia elettrica.

Tra le smallcap, spinta su Eurogroup Lamination, che si è apprezzato del 5,1%, dopo il verde della vigilia dopo la pubblicazione di buoni conti per il 2023. I ricavi sono stati pari a EUR835,6 milioni rispetto a EUR851,1 milioni del 2022. L'Ebitda adusted - al netto di costi non ricorrenti per l'IPO, l'acquisizione di DS4 e per HR - è aumentato a EUR116,0 milioni da EUR103,9 milioni mentre l'utile operativo è salito a EUR80,3 milioni da EUR77,2 milioni.

Per Sogefi il rialzo è invece stato del 5,6%, facendo seguito all'attivo della vigilia, seppure con un modesto 0,2%.

IRCE è avanzato invece del 3,3%, dopo l'1,3% di contrazione della vigilia, in attesa dei risultati in pubblicazione per venerdì.

Somec ha ceduto il 3,9%, dopo aver fatto sapere di aver esaminato i dati di pre-chiusura relativi all'esercizio 2023 e, in conseguenza di essi, di aver rivisto al ribasso le aspettative relative al 2023, pubblicate lo scorso settembre. Nello specifico, la società prevede ora un Ebitda al di sotto del valore minimo previsto dal range comunicato in precedenza, per una percentuale di circa il 25%. La Posizione finanziaria netta si collocherà invece al di sopra del valore massimo previsto dal range di circa il 20%.

Vendite, fra gli altri, anche su Restart, che ha chiuso in contrazione del 3,9% in scia alla flessione di lunedì sera con lo 0,3%.

Tra le PMI, Espe è salito del 4,4% dopo aver fatto sapere martedì di aver concluso accordi con tre importanti clienti Independent Power Producers per la realizzazione di impianti fotovoltaici a terra sul territorio italiano per complessivi 59 MWp pari a circa EUR31 milioni.

Imprendiroma ha invece raccolto oltre l'13%, rialzando la testa dopo tre sedute da ribassista.

High Quality Food ha chiuso sotto dell'8,8%, alla sua terza candela giornaliera bearish.

Grifal lascia invece sul terreno il 3,3% a EUR2,08 e aggiornando il proprio minimo a 52 settimane a EUR2,02 per azione.

A New York, ieri sera, il Dow ha raccoto lo 0,6%, il Nasdaq sta avanzando dell'1,5%, mentre l'S&P 500 sta salendo dell'1,1%.

In Asia, il Nikkei ha ceduto lo 0,3%, l'Hang Seng è in rosso frazionale, mentre lo Shanghai Composite segna un meno 0,4%.

Tra le valute, l'euro passa di mano a USD1,9030 contro USD1,0916 registrato in chiusura azionaria europea di martedì, mentre la sterlina vale USD1,2793 da USD1,2780 di lunedì sera.

Il Brent vale USD82,43 al barile contro USD82,37 al barile di martedì in chiusura. L'oro, invece, scambia USD2.159,84 l'oncia da USD2.164,98 l'oncia di martedì sera.

Il calendario macroeconomico di mercoledì prevede, dall'Italia, alle 1000 CET, spazio al tasso triemestrale di disoccupazione mentre, alle 1100 CET, dall'Eurozona, sarà la volta della produzione industriale, seguita dieci minuti dopo da un'asta di BTP tre, sette, 15 e 30 anni.

Alle 1200 CET, dagli USA, arriverà il report sul mercato dei mutui, seguito, alle 1530 CET, dalle scorte di greggio, il conteggio EIA e l'inventario di Cushing.

Alle 1800 CET, è invece prevista un'asta di obbligazioni del Tesoro a 30 anni.

Fra le società, fra i numerosi risultati in arrivo, si segnalano quelli di Avio, Cellularline, Comer Industries, Digital Bros, Eni, MARR e Snam.

Di Maurizio Carta, Alliance News reporter

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