(Alliance News) - Piazza Affari ha terminato la corsa in ribasso martedì, dopo buona parte della seduta in positivo, posizionando l'asticella dei punti in area 27.200. Fra le valutazioni che tengono banco fra gli operatori, rimane alta l'attenzione sulle discussioni sul tetto del debito in corso a Washington, dove si negoziano le posizoni fra la Casa Bianca e l'opposizione repubblicana.

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden incontrerà il presidente della Camera repubblicana Kevin McCarthy nel corso della giornata, per discutere dell'aumento del limite di spesa settimane prima che finisca la liquidità a disposizione. Gli Stati Uniti potrebbero andare in default sul proprio debito già il mese prossimo se non verrà raggiunto un accordo.

Sul fronte domestico, i dati hanno registrato che il tasso di inflazione in Italia per aprile è stato inferiore a quanto inizialmente stimato. La variazione mensile dell'indice italiano dei prezzi al consumo è stata dello 0,4% e quella annuale dell'8,2%, leggermente al di sotto della precedente stima flash dell'8,3%.

Il FTSE Mib ha chiuso in ribasso dello 0,2% a 27.198,87, il Mid-Cap ha chiuso in parità a 43.187,95, lo Small-Cap giù dello 0,6% a 27.884,84 e l'Italia Growth in calo dello 0,1% a 9.105,35.

In Europa, il CAC 40 di Parigi ha ceduto lo 0,2%, il DAX 40 di Francoforte lo 0,1%, mentre il FTSE 100 di Londra ha lasciato sul parterre lo 0,3%.

Sul Mib, fra le note positive si vede Banca Monte dei Paschi, che ha chiuso in allungo del 4,2% con prezzo a EUR2,21, dopo la contrazione della vigilia con lo 0,3%.

Bene anche Interpump Group, che è salito dello 0,4%. La company ha fatto sapere lunedì che il consiglio di amministrazione ha approvato i risultati al 31 marzo 2023 riportando un utile in crescita a EUR86,0 milioni da EUR66,1 milioni. Salgono anche i ricavi, passati a EUR592,3 milioni da EUR488,7 milioni del primo trimestre 2022. Nel dettaglio dei settori operativi del gruppo, la divisione Olio ha registrato una crescita del 22% mentre la divisione Acqua del 18% circa.

Va sul fondo Telecom Italia, in ribasso del 2,2%. Cassa Depositi e Prestiti e Macquarie non presenteranno un'offerta migliorativa per la rete di TIM, lasciando KKR come unico offerente, secondo fonti vicine alle due società riportate da Bloomberg News. CDP e Macquarie, che avevano offerto EUR19,3 miliardi per la rete di TIM, non hanno ancora preso una decisione ufficiale. Secondo alcuni analisti, il ritiro di CDP aprirebbe la strada a un'offerta congiunta tra CDP, Macquarie e KKR ma il gruppo australiano non pare intenzionato a voler presentare un'offerta insieme a KKR.

Secondo fonti vicine al dossier, CDP e Macquarie hanno ritenuto congrua la loro ultima offerta per la rete e non credono che l'asset più ambito di TIM possa valere più di tale cifra.

Prevalgono le vendite, tra gli altri, anche su Amplifon, che ha ceduto il 2,3% a EUR34,92. Sul titolo si segnala che Bernstein ha avviato la copertura sul titolo con raccomandazione 'outperform' e target price di EUR41,50.

CNH Industrial ha invece lasciato sul parterre il 2,2%, in scia al rosso della vigilia con l'1,4%.

Sul Mid-Cap, Seco ha ceduto il 3,3%, in scia la rosso della vigilia con l'1,0%.

OVS, ugualmente nelle retrovie, si è invece contratto del 2,7%, terminando in passivo per la terza seduta consecutiva.

Tamburi Investment Partners - flat a EUR8,79 - lunedì ha approvato il resoconto intermedio di gestione consolidato al 31 marzo, avendo chiuso i primi tre mesi con un utile pro forma di EUR19,6 milioni, rispetto ai EUR3,3 milioni di risultato omogeneo al 31 marzo 2022. Il patrimonio netto consolidato al 31 marzo 2023 è di circa EUR1,26 miliardi, rispetto agli EUR1,17 miliardi al 31 dicembre 2022.

Fra i rialzisti, doValue ha portato il prezzo al rialzo dell'11% a EUR4,48, al rimbalzo dopo sei sedute concluse in saldo passivo. Sul titolo si menziona che Citadel Advisors ha alzato la posizione corta allo 0,86% dallo 0,68%.

Intercos ha invece portato a casa un attivo del 3,8%, con prezzo ora a EUR15,90. Sulla piattaforma MarketScreener il titolo - su una media di 6 analisti - mostra un target price di EUR15,90 sotto-stimato quindi di circa il 15%.

Sullo Small-Cap, Eurotech - in rialzo dell'8,8% - ha fatto sapere di aver approvato ricavi consolidati a EUR24,9 milioni da EUR17,4 milioni al 31 marzo 2022, in aumento del 46%. L'utile ammonta a EUR100.000 da una perdita per EUR2,4 milioni nel primo trimestre 2022.

Orsero ha invece portato a casa l'8,3%. Il consiglio di amministrazione ha approvato lunedì i risultati consolidati al 31 marzo riportando un utile netto di EUR13,0 milioni in crescita del 55% rispetto agli EUR8,4 milioni registrati nel primo trimestre 2022.

In rosso Esprinet che ha ceduto oltre il 15% dopo la pubblicazione dei conti. Il board ha fatto sapere di aver approvato le informazioni periodiche aggiuntive al 31 marzo, per cui sono risultati ricavi da contratti con clienti nel primo trimestre pari a EUR1,01 miliardi, in calo dell'11% da EUR1,13 miliardi nello stesso periodo dell'anno scorso. L'utile netto nel periodo è pari a EUR5,9 milioni, in calo del 41% rispetto a EUR10,1 milioni al 31 marzo 2022. L'utile netto per azione è pari a EUR0,12 in calo del 40% da EUR0,10 nel 2022.

Retrovie anche per Conafi, che ha ceduto il 5,4% dopo due sedute positive.

Fra le PMI, Gambero Rosso si è spinto avanti con il 9%, chiudendo la sua decima seduta di fila sul lato dei rialzisti.

ReeVo - su del 18% a EUR17,25 - ha comunicato martedì che Nebula Aurea BidCo ha lanciato un'offerta pubblica d'acquisto per rilevare l'intero capitale di ReeVo e finalizzata al delisting delle azioni da Piazza Affari. L'offerta sarà di EUR17,60 per azione, pari a un premio del 21% rispetto alla chiusura di ieri di EUR14,57, per un controvalore complessivo in caso di totale adesione all'OPA di EUR86,7 milioni.

Eurocommercial Properties si è quotata oggi a Piazza Affari - è già quotata ad Amsterdam -, con una capitalizzazione di mercato di EUR1,1 miliardi. Il titolo ha chiuso in rialzo del 2,5% a EUR21,86.

Askoll Eva ha invece ceduto l'8,3%, facendo eco al rosso della vigilia chiusa con il 6,9%.

A New York, il Dow cede lo 0,7%, il Nasdaq sale con lo 0,3%, mentre l'S&P 500 è in rosso dello 0,3%.

Tra le valute, l'euro passa di mano a USD1,0864 contro USD1,0874 di lunedì in chiusura. La sterlina vale invece USD1,2492 da USD1,2523 di ieri sera.

Tra le commodity, il Brent vale USD75,06 al barile, invariato rispetto a lunedì sera. L'oro, invece, scambia a USD1.998,29 l'oncia da USD2.017,44 l'oncia della chiusura azionaria europea di lunedì.

Nel calendario macroeconomico di mercoledì, alle 0150 CEST, il PIL del Giappone, mentre in mattinata alle 0800 CEST il dato sulle immatricolazioni dall'Italia e dai maggiori paesi europei, seguito alle 1000 CEST dal saldo delle bilancia commerciale italiana. Alle 1100 CEST fari puntati sull'inflazione dell'Eurozona.

Alle 1300 CEST il dato sul mercato dei mutui USA, alle 1430 CEST i permessi di costruzione e alle 1630 CEST il report EIA sulle raffinerie. Alla stessa ora, l'inventario di Cushing.

Alle 1900 CEST, in programma un'sta di titoli del Tesoro USA a 20 anni.

Di Maurizio Carta, Alliance News senior reporter

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