Gli azionisti di Bankia hanno approvato martedì una fusione con Caixabank per creare il più grande prestatore nazionale spagnolo con più di 600 miliardi di euro (719 miliardi di dollari) in attività, in un ulteriore passo nel consolidamento del settore bancario del paese.

La transazione, che dovrebbe ottenere il via libera dagli azionisti di Caixabank giovedì, porterà il numero totale di istituti di credito spagnoli a 11 dai 55 prima della crisi finanziaria del 2008.

La benedizione degli azionisti di Bankia è arrivata pochi giorni dopo che BBVA e Sabadell hanno annullato i loro colloqui di fusione, dando un colpo alla recente ondata di consolidamento. Gli istituti di credito più piccoli Unicaja e Liberbank sono ancora in trattative sui loro piani di fusione.

I tassi d'interesse bassissimi e la ricaduta economica della pandemia COVID-19 stanno costringendo gli istituti di credito di tutta Europa ad adattarsi e a tagliare ulteriormente i costi, su una base autonoma o attraverso legami.

Caixabank ha accettato di comprare la più piccola Bankia a settembre per 4,3 miliardi di euro (5,16 miliardi di dollari) in un accordo sostenuto da un risparmio annuale di 770 milioni di euro, dando loro un valore combinato di più di 16 miliardi di euro.

"Oggi c'è grande incertezza su come sarà il futuro, ma siamo sicuri che questo futuro sarà migliore in questa nuova entità ... che in un futuro in cui ognuno va per la sua strada", ha detto il presidente di Bankia Jose Ignacio Goirigolzarri alla riunione degli azionisti in un auditorium quasi vuoto a Valencia a causa delle restrizioni del coronavirus.

Le azioni di Bankia sono salite dell'1% a 1,4550 euro martedì, mentre Caixabank è scivolata dello 0,2% a 2,144 euro.

L'affare, che dovrebbe essere chiuso entro il primo trimestre del 2021, deve essere autorizzato dal CNMC, l'organo di controllo della concorrenza in Spagna, e dal ministero dell'economia, dopo essere stato esaminato dalle autorità di vigilanza spagnole ed europee.

Goirigolzarri ha detto che "vorrebbe raggiungere un accordo con i sindacati" prima sulle potenziali riduzioni del personale e mirava a dare la priorità a "licenziamenti volontari" in qualsiasi ristrutturazione.

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