Inogen, Inc. ha condiviso i risultati di uno studio pubblicato sulla rivista Pulmonary Therapy, che dimostra l'associazione dei concentratori di ossigeno portatili con un aumento della sopravvivenza e del rapporto costo-efficacia rispetto ad altre terapie di ossigeno a lungo termine. Lo studio ha attinto i dati dal database del sistema sanitario nazionale francese, il Systeme National des Donnees de Sante (SNDS). Con un campione di oltre 244.000 pazienti adulti in ossigenoterapia a lungo termine nel periodo 2013-2020, si tratta probabilmente del più grande studio retrospettivo di valutazione del database dei reclami sull'ossigenoterapia a lungo termine fino ad oggi.

I risultati hanno mostrato che l'uso del concentratore di ossigeno portatile (POC), da solo o in combinazione con altre modalità di ossigeno, è stato associato a una migliore sopravvivenza e a un uso simile delle risorse sanitarie, come i ricoveri e le visite specialistiche, rispetto ai concentratori fissi, alle bombole compresse e all'ossigeno liquido. Inoltre, in base al rapporto incrementale di costo-efficacia (ICER), i POC erano economicamente vantaggiosi rispetto ai concentratori fissi, ai serbatoi compressi e all'ossigeno liquido. In un'analisi secondaria del gruppo POC, sono stati classificati due sottogruppi in base all'autonomia del dispositivo, ossia i gruppi a più alta mobilità e a più bassa mobilità.

All'interno del gruppo POC, il sottogruppo POC a più alta mobilità è stato associato a una migliore sopravvivenza, a un minore utilizzo di risorse sanitarie e a minori costi correlati rispetto al sottogruppo POC a più bassa mobilità.