LONDRA (Reuters) - Nel primo trimestre dell'anno, le banche dell'Unione europea hanno registrato un aumento dei prestiti in sofferenza per piccole e medie imprese, malgrado la loro redditività abbia retto.

Lo ha detto l'autorità di vigilanza bancaria dell'Ue.

Nel suo "risk dashboard" trimestrale, l'Autorità bancaria europea (Eba) ha fatto sapere che nei tre mesi fino a marzo si sono iniziati a concretizzare dei rischi di credito, con un aumento dei prestiti in sofferenza (o non-performing loans, Npl).

"La redditività delle banche dell'Ue rimane solida, sebbene il settore si stia confrontando con rischi di credito che si vanno materializzando", ha detto l'Eba in un comunicato.

"La maggior parte delle banche intervistate si aspetta un ulteriore deterioramento della qualità degli asset nei settori degli immobili commerciali, dei prestiti alle Pmi e del credito consumer nei prossimi 6-12 mesi", ha aggiunto l'Eba.

I tassi di interesse nella zona euro sono aumentati bruscamente per domare l'inflazione, rendendo i prestiti più costosi, nonostante questo mese la Banca centrale europea abbia iniziato a tagliare i tassi, segnalando che il picco dei costi di prestito della zona euro è stato superato.

Le banche dell'Ue prevedono un rallentamento dei profitti nei prossimi 6-12 mesi a causa della riduzione dei tassi d'interesse, mentre si prevede una crescita dei prestiti, ha detto l'Eba.

Le banche hanno fatto sapere che gli Npl sono aumentati del 2%, trimestre su trimestre, che equivale a 7 miliardi di euro.

Anche il costo del rischio delle banche, un indicatore delle perdite sui prestiti, è salito a livelli che non si vedevano dalla pandemia da Covid-19 nel 2020.

Le autorità di regolamentazione hanno iniziato a esaminare i legami tra le banche e le "non banche", come i fondi di investimento e le assicurazioni, un'area in cui i dati per la valutazione del rischio sistemico sono frammentari.

La Commissione europea sta valutando se siano necessarie nuove regole.

John Berrigan, a capo della sezione della Commissione per i servizi finanziari, ha detto ieri che i legami tra banche e fondi destano preoccupazioni per la stabilità finanziaria.

"Non vogliamo che le banche si sottopongano a rischi attraverso un altro canale, questa è la preoccupazione", ha detto Berrigan a un evento di Politico.

La maggior parte delle banche, tuttavia, sostiene che i legami diretti con i soggetti non bancari comportano rischi limitati, ha affermato l'Eba.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Claudia Cristoferi)