BERNA (awp/ats) - Unire le forze per una maggiore sostenibilità nel settore del caffè. È l'obiettivo di una piattaforma lanciata oggi a Berna, alla presenza del consigliere federale Guy Parmelin, che gode dell'appoggio dell'industria svizzera, della Segreteria di Stato dell'economia (SECO), di ong e di esponenti della comunità scientifica.

La Svizzera è la più grande piazza di compravendita di caffè al mondo, con una percentuale di oltre il 50% del commercio globale. È anche uno dei principali esportatori di caffè torrefatto, ricorda in una nota il Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR).

Grazie a questa posizione particolare, Berna vuole assumersi la responsabilità insieme agli attori più importanti e ottenere un impatto al di là dei confini nazionali. Numerose le sfide: da un reddito che garantisca il sostentamento dei coltivatori alla gestione del cambiamento climatico, fino al rispetto dei diritti umani.

La piattaforma è stata lanciata dalle più importanti associazioni industriali sotto l'egida della comunità d'interessi Caffè Svizzera, insieme alla SECO, a ong e a rappresentanti della scienza. Nella dichiarazione d'intenti firmata oggi si impegnano a contribuire concretamente affinché il settore rispetti i diritti umani, protegga l'ambiente, si approvvigioni in modo sostenibile e migliori così le condizioni di vita dei produttori e delle loro famiglie.

"La Piattaforma svizzera del caffè sostenibile può dare un importante contributo al rispetto dell'obbligo di diligenza nella catena del valore delle nostre aziende", ha dichiarato, citato nel comunicato, Parmelin. Stando al titolare del DEFR, "la nostra cooperazione economica nei Paesi partner come l'Indonesia, il Vietnam o il Perù può ottenere un impatto molto più incisivo grazie alla rinsaldata collaborazione con il settore privato svizzero".