BRUXELLES (awp/ats/ans) - La disoccupazione scende in Europa, ma non per i giovani, penalizzati da salari bassi e condizioni di lavoro instabili.

Secondo i dati del consorzio di agenzie che compongono la European Newsroom (Enr), il rimbalzo dell'economia europea seguito alla pandemia ha spinto la ripresa del mercato del lavoro, nonostante l'impatto della guerra in Ucraina. Per Eurostat a novembre 2022 il tasso di disoccupazione nell'eurozona è stato del 6,5% e del 6% in Ue, ai minimi storici. In controtendenza i giovani: il tasso di disoccupazione tra gli under 25 ha raggiunto il 15,1% lo scorso novembre sia in Ue che nell'eurozona, in aumento dello 0,1% rispetto a ottobre 2022.

Questa tendenza è particolarmente evidente in Spagna, dove il tasso di disoccupazione giovanile si è attestato al 32,3% a novembre, il più alto in Ue e in Bosnia-Erzegovina con un picco di quasi il 40%. In Italia la diffusione di forme di lavoro non-standard ha contribuito a un peggioramento della qualità complessiva dell'occupazione, comportando anche livelli retributivi mediamente più bassi.

Per la Germania, che vanta il tasso di disoccupazione giovanile più basso dell'Ue (5,8% a novembre, dati Eurostat), una delle maggiori sfide del 2023 è invece rappresentata dalla carenza di manodopera qualificata.