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Top/Flop della settimana |
TOP
FLOP
Lululemon (-15%): il marchio di abbigliamento sportivo è sceso alla fine della settimana dopo aver presentato prospettive deludenti. L'annuncio è arrivato contemporaneamente a quello di Nike, che prevede anch'esso un futuro piuttosto tranquillo. Lululemon, che ha una valutazione generosa, non può permettersi di subire un calo della crescita, visto il rischio di veder crollare la sua popolarità e il suo successo in borsa. Microstrategy (-10%): Le azioni di Microstrategy fluttuano insieme a quelle del bitcoin. Questa settimana, la regina delle criptovalute è crollata di oltre il 15% dopo aver raggiunto il suo massimo storico, e l'editore di software ha seguito la stessa onda. Ma non porta rancore e ha approfittato di questa flessione per acquistare altri 9.245 bitcoin per 623 milioni di dollari. Per finanziare questo acquisto, il gruppo ha emesso un debito convertibile di circa 604 milioni di dollari, il secondo in una settimana, che ha pesato anche sul prezzo delle azioni. |
Materie prime |
Energia: nuova sequenza positiva per il petrolio, che rimane sensibile all'intensificarsi delle tensioni geopolitiche in Ucraina e in Medio Oriente. L'esercito ucraino ha nuovamente preso di mira le installazioni petrolifere in Russia, sollevando interrogativi sui rischi di approvvigionamento in un momento in cui l'Agenzia Internazionale dell'Energia vede il mercato petrolifero restringersi rispetto alle sue ultime previsioni. Allo stesso tempo, le scorte statunitensi sono diminuite di 2 milioni di barili questa settimana. In termini di prezzi, il Brent è in rialzo a circa 85 dollari, mentre il WTI si aggira intorno agli 80,80 dollari.
Metalli: settimana di conferma per i metalli industriali, che nelle ultime sedute hanno fatto su e giù, penalizzati dal vigore del dollaro americano. Una tonnellata di rame viene scambiata a circa 8870 dollari, l'alluminio a 2200 dollari e lo zinco a 2465 dollari. La dinamica è la stessa per l'oro, che perde un po' di terreno a 2.150 dollari.
Prodotti agricoli: a Chicago, il prezzo del mais rimane orientato al ribasso, visto che un bushel è ancora scambiato a circa 440 centesimi. Anche i prezzi del frumento sono neutri, anche se un bushel di frumento è riuscito a strappare un po' di terreno arrivando ai 540 centesimi. |
Macroeconomia |
Clima: è tutto sotto controllo. Il ballo delle banche centrali non ha scoraggiato per nulla gli animi degli investitori, al contrario. La Federal Reserve statunitense ha fatto quanto ci si aspettava, con la prospettiva di un primo taglio dei tassi per giugno. Questo sentimento si riflette bene nelle previsioni elencate dallo strumento Fedwatch del CME, che stima la probabilità di un taglio dei tassi entro l'estate a oltre il 75%. È evidente che Jerome Powell e i suoi colleghi non sono eccessivamente preoccupati dagli ultimi dati sull'inflazione, soprattutto perché hanno colto l'occasione per alzare le previsioni di crescita per l'anno in corso. Con un'economia resistente, i prossimi tagli ai tassi e l'inflazione in discesa, ci sono tutti gli elementi per mantenere i mercati azionari in rialzo. Un po' a sorpresa, tuttavia, il rendimento del decennale statunitense sembra diffidare dell'euforia di questo momento: nonostante gli annunci della Fed, si è consolidato solo leggermente al di sotto del suo livello di resistenza del 4,35%. Va ricordato che solo una rottura del 4,07% confermerà la fine del rimbalzo in corso dallo scorso dicembre. |
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*La performance settimanale degli indici e delle azioni si riferisce al periodo che va dall'apertura dei mercati il lunedì alla preparazione di questa newsletter il venerdì. La performance settimanale di materie prime, metalli preziosi e valute si riferisce a un periodo di 7 giorni da un venerdì al successivo, fino alla preparazione di questa newsletter. Tali attività continuano la loro quotazione nei weekend. |