CITTÀ DEL CAPO (awp/ats/ans) - La miniera Gold One, che estrae oro a pochi chilometri da Johannesburg in Sudafrica, ha iniziato l'anno rendendo noti i nomi dei 400 lavoratori licenziati per aver organizzato scioperi e manifestazioni illegali lo scorso anno barricandosi sotto terra.

Una controversia tra sindacati rivali sui diritti di organizzazione nella miniera di Springs ha visto oltre 500 lavoratori tenuti forzatamente in un pozzo sotterraneo per più giorni. Il Sindacato Nazionale dei Minatori (Num) ha sostenuto che si trattava di una situazione di presa di ostaggi, mentre il rivale, l'Associazione dei Minatori e del Sindacato delle Costruzioni (Amcu), lo ha definito un sit-in volontario. Alla fine dell'anno scorso, l'azienda ha avviato udienze disciplinari per tutti i lavoratori coinvolti nella controversia iniziale. Sebbene la miniera abbia inizialmente dichiarato che si trattava di una situazione di ostaggio inscenata dai lavoratori affiliati all'Amcu, l'azienda ha infine ritenuto responsabili tutti i lavoratori rimasti sotto terra.

I minatori sono accusati di aver organizzato uno sciopero a oltranza, mettendo in pericolo vite umane, sciopero che è costato all'azienda milioni di rand (un milione di rand equivale a 46'000 franchi). La vertenza sindacale è diventata un caso di criminalità quando un investigatore interno che indagava sulla questione è stato ucciso a colpi di pistola vicino a casa sua e un funzionario è stato gravemente ferito durante il secondo sit-in nel dicembre scorso.