MILANO (MF-NW)--Le dieci migliori della trentesima edizione di Ecosistema urbano, l'indagine di Legambiente e Ambiente Italia sullo stato di salute dei capoluoghi di provincia italiana, non lasciano spazio alle novità. Nel senso che rispetto al 2022 cambiano i piazzamenti ma non le protagoniste della top ten. Le grandi città restano lontane dal vertice (le migliori sono Venezia, 11esima, e Bologna, 23esima). Se non ci sono modifiche sostanziali in relazione agli aspetti in via di miglioramento e a quelli che mostrano solitamente criticità, la nota positiva è costituita dal fatto che il valore medio delle performance delle 105 città esaminate è aumentato. E per una volta non in termini di zero virgola.

A fronte della percentuale del 100% di un centro urbano ideale (ma non utopico), si legge sul Sole 24 Ore, la media si è spostata in avanti di tre punti, dal 53,41 di 12 mesi fa al 56,41 attuale. Con le tre città in testa alla classifica (Trento, Mantova e Pordenone) che superano quota 80%, mentre l'anno scorso la vincitrice Bolzano - stavolta nona, davanti a Belluno - si era fermata a 79.

Insomma, per avere un effetto post-pandemia favorevole si è dovuto attendere di scavalcare non solo il 2020 ma anche il 2021. Nel ritorno non semplice alla normalità rientrano innanzitutto gli ovvi progressi legati al trasporto pubblico locale, il cui volume resta però lontano dalle eccellenze europee. Ci sono miglioramenti nel campo dei rifiuti, non solo nella raccolta differenziata (prima è Ferrara, con l'87,6 %;media dei capoluoghi salita a 62,7 per cento) ma pure nella produzione, calata da 526 a 516 kg annui pro capite. In crescita l'estensione delle isole pedonali. Per quanto riguarda la qualità dell'aria, si rilevano l'inserimento del nuovo indicatore delle Pm 2,5 (polveri ancora più sottili delle Pm 10) e qualche passo avanti complessivo, nonostante la situazione più pesante sul fronte dell'ozono.

Per contro, alla luce della sommatoria di tutti i risultati, c'è un lieve rialzo nella media delle perdite della rete idrica (con il 36,2% dell'acqua potabile che non raggiunge i rubinetti, passando dal 9,4% della virtuosa Pavia al 67,7% della 'sprecona' Massa), si evidenzia una crescita di consumo di suolo e, soprattutto, aumenta ancora il già preoccupante tasso di motorizzazione delle nostre città: oltre a Venezia, la sola Genova si mantiene sotto il livello di 50 auto ogni 100 abitanti, mentre Frosinone sfonda la soglia degli 80 e la media si attesta a 66,6 (il dato precedente era di 65,5).

Nel rimescolamento delle prime 10 il Nord-Est del Paese mantiene comunque la leadership: non solo per Trento, che l'anno scorso era seconda e ora riprende il primo posto, ma anche per la terza e la quarta prestazione globale, che sono rispettivamente di Pordenone e Treviso. Mantova, alla piazza d'onore, guadagna otto posizioni e primeggia nel (reintrodotto) parametro delle zone a traffico limitato. La Spezia passa dal nono al sesto posto. L'Emilia Romagna è sempre ben rappresentata da Reggio (quinta) e Forlì (ottava). Mentre, pur scendendo dal quinto al settimo gradino, Cosenza rimane di gran lunga la migliore esponente del Sud (alle sue spalle, tra le prime 30, Cagliari 16ª e Oristano 22ª). Il centro calabrese, primo per minore incidenza di morti e feriti in incidenti stradali, mantiene tra l'altro posizioni di alto livello guardando alla presenza di alberi, isole pedonali e infrastrutture ciclabili.

La maglia rosa di Trento - che consegue una percentuale dell'85,9 - è legata, tanto per cominciare, al fatto che nella maggioranza dei parametri ha saputo fornire prestazioni più soddisfacenti in confronto a quelle di 12 mesi fa. È il caso della diminuzione dei consumi idrici, dell'aumento dei passeggeri trasportati sui mezzi pubblici, del maggiore sviluppo delle piste ciclabili e dell'incremento del verde totale, per il quale arriva un secondo posto, dietro a Isernia. Quanto alla raccolta differenziata, il Comune capoluogo del Trentino scende dal quinto al settimo posto, ma la sua quota di separazione dei rifiuti - pur regredendo dall'83,8 all'82,5 per cento - gli consente comunque di ottenere il bonus assegnato dagli autori dell'indagine per una "voce" considerata particolarmente importante.

cos


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October 23, 2023 03:04 ET (07:04 GMT)