ROMA (MF-DJ)--C'è chi assicura che la firma potrebbe arrivare entro marzo. Mentre alcuni banker considerano il dossier addirittura già chiuso. Insomma, tempistiche ben più ristrette rispetto all'exit quinquennale di fine 2023 inizialmente preventivata dagli americani e una fluidità delle trattative che negherebbe invece ipotesi di congelamento del dossier anche per l'opposizione dei soci italiani di minoranza, fra cui Flavio Cattaneo e Luca Cordero di Montezemolo.

Come anticipato da MF-Milano Finanza a metà dicembre, il negoziato sulla cessione di Italo fra Msc, il colosso dello shipping e della logistica della famiglia Aponte, e il fondo statunitense Global Infrastructure Partners (Gip), che detiene il 72,6% di Nuovo Trasporto Viaggiatori (Ntv, la compagnia ferroviaria dei treni veloci), sta andando avanti e non si è mai interrotta. Un quadro agevolato dal fatto che, fanno notare gli addetti ai lavori, i due soggetti hanno un consolidato rapporto d'affari nel business dei terminal portuali (in Terminal Investment Limited). Tanto che in quest' operazione le parti non si sarebbero fatte nemmeno supportare da advisor, che pure si sono offerti numerosi, attirati dalle commissioni per un deal che si aggira oltre quota 4 miliardi di euro e su cui hanno messo gli occhi anche altri colossi del private equity come BlackRock, Eqt e Brookfield.

C'è di più. Secondo quanto riferiscono ora alcune fonti vicine al dossier, Msc e Gip starebbero avvicinandosi molto velocemente al closing e la fine del primo trimestre viene fissato come l'orizzonte massimo per la firma.

Come dimostra il piano presentato lo scorso anno per Ita Airways, che non ha poi fatto breccia al Tesoro, il progetto industriale di Aponte è quello di sfruttare le linee di trasporto nazionale per meglio collegare i terminal crocieristici alle mete turistiche del Paese e offrire un servizio integrato ai passeggeri di Msc. Ma l'operazione potrebbe andare oltre il trasporto passeggeri, allargandosi a merci e logistica nel solco di quell'intermodalità su cui stanno puntando i grandi armatori e i colossi mondiali del settore e su cui l'imprenditore di Sorrento con base a Ginevra sta accelerando. In Italia, nel trasporto merci ferroviario Aponte già opera infatti con la propria società Medway e ha siglato un accordo con Fs che ha permesso ai treni di partire dal porto di Gioia Tauro verso il nord, portafoglio servizi a cui si è aggiunta lo scorso anno una piccola compagnia aerea cargo e in cui troverebbe spazio anche il trasporto alta velocità su rotaia di Ntv.

Lo schema vedrebbe un riassetto azionario di Italo, in cui l'obiettivo è la creazione di un nuovo veicolo proprietario dove gli stessi americani dovrebbero reinvestire parte della plusvalenza miliardaria, mantenendo il 50% del capitale. Uno schema che cementerebbe definitivamente un'alleanza che dal 2013 già permette a Msc e Gip di controllare 40 scali portuali in tutto il mondo.C'è chi assicura che la firma potrebbe arrivare entro marzo. Mentre alcuni banker considerano il dossier addirittura già chiuso. Insomma, tempistiche ben più ristrette rispetto all'exit quinquennale di fine 2023 inizialmente preventivata dagli americani e una fluidità delle trattative che negherebbe invece ipotesi di congelamento del dossier anche per l'opposizione dei soci italiani di minoranza, fra cui Flavio Cattaneo e Luca Cordero di Montezemolo. Come anticipato da MF-Milano Finanza a metà dicembre, il negoziato sulla cessione di Italo fra Msc, il colosso dello shipping e della logistica della famiglia Aponte, e il fondo statunitense Global Infrastructure Partners (Gip), che detiene il 72,6% di Nuovo Trasporto Viaggiatori (Ntv, la compagnia ferroviaria dei treni veloci), sta andando avanti e non si è mai interrotta. Un quadro agevolato dal fatto che, fanno notare gli addetti ai lavori, i due soggetti hanno un consolidato rapporto d'affari nel business dei terminal portuali (in Terminal Investment Limited).

Tanto che in quest' operazione le parti non si sarebbero fatte nemmeno supportare da advisor, che pure si sono offerti numerosi, attirati dalle commissioni per un deal che si aggira oltre quota 4 miliardi di euro e su cui hanno messo gli occhi anche altri colossi del private equity come BlackRock, Eqt e Brookfield.

C'è di più. Secondo quanto riferiscono ora alcune fonti vicine al dossier, Msc e Gip starebbero avvicinandosi molto velocemente al closing e la fine del primo trimestre viene fissato come l'orizzonte massimo per la firma. Come dimostra il piano presentato lo scorso anno per Ita Airways, che non ha poi fatto breccia al Tesoro, il progetto industriale di Aponte è quello di sfruttare le linee di trasporto nazionale per meglio collegare i terminal crocieristici alle mete turistiche del Paese e offrire un servizio integrato ai passeggeri di Msc. Ma l'operazione potrebbe andare oltre il trasporto passeggeri, allargandosi a merci e logistica nel solco di quell'intermodalità su cui stanno puntando i grandi armatori e i colossi mondiali del settore e su cui l'imprenditore di Sorrento con base a Ginevra sta accelerando. In Italia, nel trasporto merci ferroviario Aponte già opera infatti con la propria società Medway e ha siglato un accordo con Fs che ha permesso ai treni di partire dal porto di Gioia Tauro verso il nord, portafoglio servizi a cui si è aggiunta lo scorso anno una piccola compagnia aerea cargo e in cui troverebbe spazio anche il trasporto alta velocità su rotaia di Ntv.

Lo schema vedrebbe un riassetto azionario di Italo, in cui l'obiettivo è la creazione di un nuovo veicolo proprietario dove gli stessi americani dovrebbero reinvestire parte della plusvalenza miliardaria, mantenendo il 50% del capitale. Uno schema che cementerebbe definitivamente un'alleanza che dal 2013 già permette a Msc e Gip di controllare 40 scali portuali in tutto il mondo.

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MF-DJ NEWS

1308:33 gen 2023


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January 13, 2023 02:34 ET (07:34 GMT)