ROMA (MF-DJ)--Nel 2021 è proseguito il trend di discesa dello stock di crediti deteriorati accumulati dalle banche italiane. A favorire il calo degli Npl sono state le operazioni di cessione di portafogli di Npl e la riduzione dei nuovi flussi di crediti deteriorati. In base agli ultimi dati disponibili -settembre 2021- lo stock di crediti deteriorati lordi ha toccato quota 92 mld (in calo del 26,1% su base annua), un dato pari

a un quarto del valore raggiunto alla fine del 2015 (360 mld).

E' quanto emerge dall'outlook Abi-Cerved sui flussi di crediti deteriorati delle imprese nel quale si precisa che le sofferenze lorde si sono ridotte a ritmi più intensi, attestandosi a quota 43 mld (-32,2%), mentre gli altri crediti deteriorati ammontano a circa 48 mld (-20,0%) di cui 44 mld sono inadempienze probabili (-20,1%) e 4 mld corrispondono ad esposizioni scadute (-18,9%).

L'ammontare complessivo degli Npl espresso in termini netti, escludendo quindi le perdite già contabilizzate dalle banche, si collocherebbe su valori intorno a 44 miliardi, in calo di circa il 25% su base annua e di quasi l'80% rispetto al picco di fine 2015 (186 mld). Le sofferenze nette, sempre a settembre 2021, sono pari a 15,4 mld, in calo di 8,9 mld su base annua (-37%). Nel corso del 2021, il calo dello stock di crediti deteriorati è stato trainato dal minor flusso di crediti in default

delle società non finanziarie. I dati del 3* trimestre 2021 evidenziano, infatti, una netta riduzione dei tassi di deterioramento sia in termini di importi (dall'1,7% del 3* trim 2020 all'1,5% del 3* trim 2021) sia di numerosità dei contratti (dal 2,5% all'1,7%), con valori che si attestano sui livelli minimi della serie storica.

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(END) Dow Jones Newswires

February 02, 2022 09:02 ET (14:02 GMT)