ROMA (MF-DJ)--Nei servizi il peggioramento più significativo si verificherà tra le microimprese, che nel 2022 vedranno aumentare i tassi al 4,3% (dal 2,4%) per poi attestarsi al 4%, a livelli superiori di 1 punto percentuale rispetto al pre-Covid (3% nel 2019). Anche le piccole imprese faranno registrare un aumento molto netto dei nuovi crediti in default, portandosi al 2,8% (dall'1,2%), per poi attestarsi al 2,3% nel 2023 (contro il 2,1% del 2019). Le grandi aziende operanti nel terziario evidenziano una crescita più contenuta dei tassi, con la percentuale di nuovi crediti in default che raggiunge il 2% nel 2022 (dall'1,7%) per poi calare nettamente nel 2023 portandosi al di sotto dei livelli del pre-Covid (0,9% contro l'1,3% del 2019). Le imprese di media dimensione porteranno i tassi al 2,5% nel 2022 (dall'1,7%) attestandosi all'1,6% nel 2023 (contro l'1,8% del 2019).

E' quanto si legge nell'outlook Abi-Cerved nel quale si sottolinea come, nonostante la riduzione dei tassi prevista per il 2023 (rispettivamente 2,4% e 1,8%), le aziende manifatturiere piccole e medie rimarranno su livelli di rischiosità significativamente più alti rispetto al pre-Covid (rispettivamente 1,6% e 1,2%). Anche le grandi imprese dell'industria, in seguito al forte incremento dei tassi del 2022 (dallo 0,6% al 2,2%), si attesteranno nel 2023 sopra i livelli del 2019 (1,3% contro lo 0,9%.

Le microimprese industriali reggeranno invece meglio l'urto della pandemia, con una crescita dei tassi dal 2,1% al 3,7% nel 2022 e un successivo calo al 2,8%, che le porterà ad essere l'unica classe dimensionale con valori inferiori pre-Covid (2,9%).

Diversamente da quanto previsto per l'industria, nel settore delle costruzioni le imprese di piccola e di media dimensione risultano le classi meno impattate dal rialzo dei tassi di deterioramento. Le piccole imprese edilizie si porteranno al 2,8% nel 2022 (dal 2,1%), per poi ritornare al 2,1% nel 2023, attestandosi su livelli inferiori di 1,5 punti percentuali rispetto al 2019 (3,6%); le medie imprese evidenziano nel 2022 un rialzo di soli tre decimi (dal 2,9% al 3,2%), seguito da una discesa dei tassi più pronunciata nel 2023 (2,6% contro il 4,1% del 2019). Tra le microimprese edilizie i tassi di deterioramento mostrano un incremento più pronunciato nel 2022 (dal 2,2% al 3,8%), a cui segue un lieve calo nel 2023 (3,7% contro il 4,1% del 2019), mentre le aziende di grandi dimensioni fanno registrare una crescita dal 3,7% al 4,4% nel 2022 portandosi al 4,0% nell'anno successivo (4,2% nel 2019).

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(END) Dow Jones Newswires

February 02, 2022 09:02 ET (14:02 GMT)