ROMA (MF-DJ)--Nel 2020 sono state chiuse (eliminate dai bilanci)

sofferenze per circa 25 miliardi. Il dato, inferiore rispetto agli anni precedenti (34 nel 2019, 78 nel 2018, 43 nel 2017), è circa il triplo dei nuovi ingressi in sofferenza (8 miliardi) e, in percentuale delle sofferenze in essere alla fine dell'anno precedente, superiore al valore del 2019 (38% contro il 35%).

E' quanto emerge dalle Note di stabilità finanziaria di Banca d'Italia nella quale si sottolinea che il calo ha riguardato sia le sofferenze cedute sul mercato (da 27 a 20 miliardi), sia quelle chiuse in via ordinaria (da 7 a 5 miliardi) e riflette la riduzione della consistenza di tali crediti nei bilanci delle banche (da 192 a 65 miliardi tra il 2016 e il 2019 ) e la diminuzione dell'anzianità media (e quindi dell'ammontare di posizioni più vicine alla chiusura in via ordinaria).

Le Gacs hanno assistito tutte le principali operazioni (12,6 miliardi realizzate da 29 banche, alcune con operazioni multioriginator). Le inadempienze probabili cedute sono state 6,7 miliardi (8,5 miliardi nel

2019; 4,3 miliardi nel 2018). L'attività di recupero degli intermediari ha risentito della chiusura dei tribunali a seguito delle misure restrittive assunte per contrastare la pandemia, con effetti maggiori sulle procedure in fase iniziale. Ne è conseguito un maggior ricorso a iniziative stragiudiziali. Non è possibile allo stato sapere se tale

battuta di arresto si tradurrà in un posticipo dei flussi o anche in una riduzione dei tassi di recupero.

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(END) Dow Jones Newswires

November 25, 2021 05:49 ET (10:49 GMT)