LONDRA (awp/ats/ans) - La Bank of England ha lasciato invariato, per la settima volta consecutiva, il livello dei tassi d'interesse britannici al 5,25%, ai massimi da 16 anni.

La decisione, in linea con quella della Fed americana, è arrivata oggi nel rispetto delle attese nonostante le aspettative da più parti di un taglio e soprattutto il ritorno, certificato ieri dai dati ufficiali, dell'inflazione entro l'obiettivo dichiarato del 2% per la prima volta negli ultimi 3 anni.

La decisione della banca centrale arriva in un momento molto delicato per il Regno Unito, nel pieno della campagna elettorale per il voto politico del 4 luglio, nel quale secondo i sondaggi si prevede una debacle storica del partito conservatore del premier Rishi Sunak e un'ampia vittoria dei Laburisti guidati dal moderato Keir Starmer.

Un taglio dei tassi era fortemente auspicato proprio da Sunak, nel tentativo di recuperare consensi. Il primo ministro inoltre ha fortemente puntato nelle ultime settimane sul risultato del contrasto all'inflazione, culminato col raggiungimento del target al 2%, come successo della sua premiership, dopo il difficile periodo del caro vita e la raffica di rialzi dei tassi decisi dalla Bank of England per contenerlo. Ci si aspettava che la BoE mantenesse lo status quo anche per evitare in qualsiasi modo di apparire schierata in vista delle elezioni.

Il governatore Andrew Bailey ha aperto alla possibilità di un taglio dei tassi in agosto se il dato sull'inflazione si consoliderà. Si tratterebbe del primo dal marzo del 2020, quando il Regno si stava avviando verso il lockdown durante la pandemia da Covid.