Sebbene ampiamente prevista dalla maggior parte degli analisti, la decisione ha fatto crollare lo yen e i rendimenti dei titoli di stato locali, dato che la decisione è andata contro le previsioni di alcuni investitori secondo cui il governatore uscente Haruhiko Kuroda avrebbe modificato il controllo della curva dei rendimenti (Ycc) durante la sua ultima riunione di politica monetaria.

Kuroda lascia la banca centrale con un'eredità complessa: le sue ampie misure di stimolo sono state lodate per aver fatto uscire l'economia dalla deflazione, ma ha messo a dura prova gli utili delle banche e distorto il funzionamento del mercato con tassi di interesse bassi e prolungati. La crescita economica del Giappone è rimasta moderata.

"La BoJ ha adottato diverse misure per mitigare gli effetti collaterali del proprio allentamento della politica monetaria. Posso dire che i benefici del nostro allentamento hanno superato di gran lunga i difetti", ha detto Kuroda in un briefing successivo alla riunione, difendendo il suo programma di stimolo decennale.

Nel corso della riunione di due giorni conclusasi oggi, la BoJ ha mantenuto l'obiettivo del tasso di interesse a breve termine a -0,1% e quello del rendimento delle obbligazioni a 10 anni intorno allo 0%.

Ha inoltre lasciato invariata la banda di oscillazione attorno all'obiettivo di rendimento a 10 anni, che consente al rendimento di scendere o salire fino allo 0,5%. I mercati hanno testato sempre più spesso il margine superiore di questo limite, poiché gli investitori scommettono che la BoJ dovrà presto cambiare rotta.

Molti investitori si aspettano che la banca centrale elimini gradualmente il limite di rendimento quando il successore di Kuroda, Kazuo Ueda, prenderà il timone in aprile.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Stefano Bernabei)