Scarso sostegno arriva dai rialzi dei futures a Wall Street, che prova a reagire dopo la brutta sessione di ieri che ha visto i tre principali indici di borsa ai minimi di chiusura da oltre tre mesi.

Dopo un iniziale rialzo a 194 punti base, massimi dal 5 maggio, lo spread tra i rendimenti dei Btp e dei Bund tedeschi a 10 anni si restringe leggermente sotto i 190 punti.

In Italia riflettori sono puntati sulla riunione del Consiglio dei ministri di oggi pomeriggio per definire i nuovi obiettivi di crescita e di finanza pubblica, in un quadro di progressivo deterioramento della congiuntura e di deficit in rialzo.

Intorno alle 12,10 l'indice Ftse Mib segna un calo dello 0,15%. Volumi per 685 milioni di euro.

Tra i titoli in evidenza oggi:

Mps estende il ribasso fino a oltre il 5% sul rafforzamento delle indiscrezioni relative alla cessione di una quota dell'istituto da parte del Tesoro.

In calo anche Bper a -2,4% e Banco Bpm a -1,5%, le banche chiamate in causa quando si torna a speculare su una fusione con Mps, anche se i due istituti escludono un'operazione di questo tipo.

Per quanto riguarda Bper, da quanto emerso da un roadshow organizzato da Equita con l'istituto emiliano, "il management ha ribadito la necessità di concentrarsi sull`integrazione delle banche recentemente acquisite e sulla razionalizzazione interna della macchina operativa", si legge in un report del broker.

Proseguono le vendite sulle utility, penalizzate dal balzo dei rendimenti dei titoli di stato: Hera perde il 2,2%, A2A l'1,6%, Terna e Italgas fanno -1,3%. L'asta di stamattina dei Bot semestrali ha visto il rendimento toccare un nuovo massimo da quasi 12 anni.

Debole Tim, in calo dello 0,8% in attesa di novità sul processo per la cessione della NetCo, e in particolare sull'organo a cui compete la decisione di scorporo della rete.

Sul fronte dei rialzi, Ferrari si porta in testa al Ftse mib con +1,7%. In vista di prossimi conti del terzo trimestre, Equita rimane convinta che la guidance sul 2023 "venga rispettata nella parte alta se non addirittura leggermente sopra la guidance in quanto non percepiamo rischi specifici né sul rifornimento di componentistica, né sull`inflazione".

Bene Diasorin a +1,3% e Nexi che avanza dell'1,2%.

(Andrea Mandalà, editing Stefano Bernabei, Francesca Piscioneri)