Il consiglio direttivo della Banca centrale europea ha deciso di alzare i tassi di interesse di 25 punti base, con quello sui depositi che sale al massimo storico di 4%, dal 3,75%.

L'indicazione sulla fine del ciclo di stretta monetaria ha incoraggiato tuttavia gli acquisti su tutto l'azionario europeo ma anche sull'obbligazionario con lo spread tra Btp e Bund sul tratto decennale che si restringe fino a 173 punti.

A beneficiarne è in primo luogo il settore bancario che dopo un mattinata debole inverte direzione e punta al rialzo.

Un ulteriore sostegno arriva dall'apertura positiva di Wall Street dove, nonostante i dati economici di oggi migliori delle attese, gli investitori sembrano confermare le scommesse per una pausa dei rialzo dei tassi nel meeting della Fed la prossima settimana.

Intorno alle 15,35 l'indice Ftse Mib sale dell'1%. Volumi in progresso a 1,6 miliardi circa.

L'indice del comparto bancario, che nella prima parte della seduta è arrivato a cedere oltre due punti percentuali, guadagna 0,9% con tutti i titoli che passano in positivo. In particolare, accelerano Mps a +2,4%, Bper a +1,8% e UniCredit a +1,7%.

Ancora toniche le utility, mentre tra i titoli industriali balza Cnh Industrial a +2,3%

Nel resto del listino resta debole Telecom Italia che perde l'1,3% risentendo delle nuove indiscrezioni di una possibile proroga dell'offerta vincolante per la NetCo da parte di Kkr.

(Andrea Mandalà, editing Claudia Cristoferi)