ROMA (MF-DJ)--"Le necessità più urgenti per le imprese" nella crisi in corso sono: "liquidità, patrimonializzazione, ristori, lavoro". Lo afferma in una nota il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, dopo l'incontro in videoconferenza col premier Mario Draghi, osservando che "le misure emergenziali varate nel 2020 hanno alleviato i colpi della crisi, ma hanno altresì determinato un forte aumento del debito delle imprese".

"Sulle imprese industriali grava inoltre la sensibile crescita dei prezzi delle materie prime che riducono ulteriormente i cash flow - mette in evidenza il leader degli industriali -. Servono dunque alcune misure prioritarie, a partire da un più rapido recupero dell'Iva versata sui corrispettivi non incassati, dalla compensazione tra crediti e debiti fiscali e contributivi, dall'allungamento dei tempi di restituzione da sei a non meno di quindici anni dei debiti emergenziali contratti. Bene la proroga della moratoria, ma non è sufficiente".

Per Bonomi, "vanno inoltre scongiurati interventi di aumento dell'imposizione fiscale, a partire dall'introduzione di nuove imposte come plastic e sugar tax, e andrebbe consentita l'immediata deducibilità dalla base imponibile Irap degli oneri finanziari, in attesa di una riforma fiscale organica. Queste misure andrebbero accompagnate da interventi volti al rafforzamento patrimoniale delle imprese, come un vigoroso incentivo a favore degli aumenti di capitale".

"Inoltre, per evitare un'ondata di fallimenti fuori controllo - secondo il presidente di Confindustria -, serve rinviare di un anno l'entrata in vigore del Codice della crisi d'impresa o, quantomeno, delle procedure di allerta e composizione assistita della crisi".

"Sul capitolo ristori, registriamo il cambio di passo nell'annuncio di voler superare la logica dei contributi calcolati solo sulle perdite di fatturato, inserendo anche i costi fissi nella valutazione dei sostegni da erogare - osserva -. Per quanto riguarda il lavoro, i numeri delineano un'emergenza assoluta: tra febbraio 2020 e febbraio 2021, abbiamo perso 945 mila occupati, soprattutto giovani, donne, occupati a tempo e autonomi, nonostante il blocco dei licenziamenti assunto solo in Italia.

Serve quindi agire lungo due direttrici. La prima è scaricare meglio a terra gli strumenti già esistenti, riducendo la soglia d'accesso al contratto di espansione portandola a 50 dipendenti dagli attuali 250, collegando questa misura ai bonus per l'assunzione di giovani e donne, e rimuovendo contestualmente le causali previste nel DL Dignità sui contratti a tempo determinato".

"La seconda riguarda le riforme strutturali, la riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive del lavoro - conclude Bonomi -. Già a luglio 2020 abbiamo presentato proposte tecniche senza ricevere finora alcun riscontro. Serve un ammortizzatore universale basato su formazione e rioccupabilità, e analoghe politiche attive del lavoro aperte anche alle Apl private, e non più solo basate sui centri per l'impiego pubblici".

gug

(END) Dow Jones Newswires

April 20, 2021 11:55 ET (15:55 GMT)