ROMA (MF-DJ)--"La vera emergenza sono i dipendenti sospesi dal lavoro a causa degli effetti, diretti o indiretti, del Covid. La cassa integrazione è scaduta con la fine dell'anno ed è assolutamente necessario un ulteriore periodo di almeno 13 settimane, senza condizionalità e senza limiti e differenziazioni fra i diversi comparti: tanto saranno le imprese in crisi a fruirne, certo non quelle di comparti dove l'economia ha cominciato a tirare".

Lo ha dichiarato in una nota Ivana Veronese, segretaria confederale della Uil. "Spiace proprio dirlo, ma non siamo fuori dal tunnel. Contagiati e isolati, ricoverati e vaccinati, mascherine e tamponi. Questo sul versante della pandemia. Disdette di prenotazioni, limiti negli spostamenti, difficoltà negli approvvigionamenti dei materiali, calo dei fatturati, interi comparti produttivi che stentano a ripartire. Questo sul versante economico, produttivo e occupazionale", ha aggiunto Veronese precisando che "giustamente, il Governo pensa a ristori, sostegni, affiancamento di aziende in difficoltà e imprenditori che rischiano di chiudere. Sperando che questa volta non si tratti di "interventi a pioggia".

"Senza un prolungamento della cassa integrazione sono migliaia le lavoratrici ed i lavoratori che rischiano il licenziamento, senza nemmeno che la vicenda finisca sui giornali perché un licenziato qui e tre là non fanno notizia. E senza un ulteriore periodo di cassa integrazione Covid nemmeno la riforma degli ammortizzatori sociali - appena varata - potrà decollare: va impostata e realizzata con gradualità ed equilibrio, laddove addossare agli strumenti ordinari un intervento straordinario, come per il Covid, fa correre il rischio di avviarla al fallimento o a ritardi, insuperabili nel tempo", ha concluso.

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1714:43 gen 2022


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January 17, 2022 08:44 ET (13:44 GMT)