ROMA (MF-DJ)--"L'assemblea di quest'anno cade in un momento molto critico per il mondo dell'energia, alle prese con una profonda crisi che non nasce certo oggi e che la guerra russa-ucraina ha solo acuito".

Lo ha detto il presidente di Unem, Claudio Spinaci, nel corso della conferenza stampa in occasione dell'assemblea annuale. "I prezzi delle commodity energetiche hanno raggiunto, già nell'ultima parte del 2021, livelli allarmanti al punto che molti governi europei, a partire dall'Italia, sono stati costretti a ricorrere a sostanziose misure di sostegno per numerose categorie di consumatori", ha aggiunto Spinaci, sottolineando che "alla base di questi repentini aumenti gli squilibri preesistenti tra la domanda e l'offerta di energia che hanno rivelato tutte le fragilità della politica energetica dell'Europa che si è scoperta incapace di garantire approvvigionamenti sicuri e competitivi". Il problema, secondo il presidente di Unem, "è strutturale e richiede risposte di natura emergenziale, ma soprattutto politiche di lungo termine che guardino con più attenzione al tema della sicurezza energetica, colpevolmente trascurata in questi ultimi anni".

"Le maggiori tensioni, in una prima fase, hanno riguardato soprattuto il gas naturale, il cui prezzo in Europa già a fine 2021, ben prima del conflitto, era cresciuto del 400% rispetto a dicembre 2019, con aumenti più contenuti, ma comunque significativi, per petrolio (+24%) e carbone (122%)", ha proseguito Spinaci precisando che "tutto questo è avvenuto per questioni prevedibili e cioè il ripristino della domanda a livelli pre pandemia. C'è stato un repentino riposizionamento della domanda ai livelli 2019 e questo è avvenuto più in Europa che nel resto del mondo". Di fatto, "la ripresa della domanda si è incontrata con un'offerta carente che sconta i sempre minori investimenti complessivi in E&P", ha concluso il presidente.

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0516:00 lug 2022


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July 05, 2022 10:01 ET (14:01 GMT)