In una nota il gruppo energetico ricorda che prevede di raddoppiare, entro il quadriennio, l'attuale capacità di bioraffinazione di 1,1 milioni di tonnellate/anno e di incrementare fino a 5/6 milioni di tonnellate/anno entro il 2050.

In questo quadro il cosiddetto biojet "rivestirà un ruolo significativo nel mix prodotti", spiega, con un obiettivo di traguardare una capacità produttiva di almeno 500mila tonnellate/anno di biojet al 2030.

Le prime produzioni dei prodotti cosiddetti Saf (sustainable aviation fuel) saranno realizzati nella raffineria Eni a Taranto e successivamente proseguiranno negli impianti di Livorno e Gela.

I Saf dell'Eni sono prodotti esclusivamente da scarti e residui, in linea con la decisione strategica del gruppo di non utilizzare olio di palma dal 2023.

(Andrea Mandalà, in redazione a Milano Sabina Suzzi)