ROMA (MF-DJ)--Google raccoglie il guanto di sfida lanciato la scorsa settimana da Microsoft e, alla vigilia dei conti previsti per oggi in tarda serata (ora italiana), svela le sue carte: all'interno della neonata unità Atlas, costituita in seno al reparto cloud della casa madre Alphabet, è in corso di sperimentazione Apprentice Bard, un software di intelligenza artificiale strutturato come un chatbot che fornisce risposte dettagliate a domande complesse, sulla scorta di quanto è già in grado di fare ChatGpt.

Creata dalla startup Open Ai e salita agli onori delle cronache per l'investimento pluriennale da 10 miliardi di Microsoft, scrive MF-Milano Finanza, ChatGpt dovrebbe permettere all'azienda guidata dal ceo Satya Nadella di conquistare una grossa fetta del mercato dei software di intelligenza artificiale applicati alla ricerca e all'elaborazione di contenuti.

Non è un mistero che ChatGpt, seppur ancora embrionale, abbia l'intenzione (e verosimilmente le capacità) di mettere in pensione il motore di ricerca più diffuso al mondo: a differenza di Google infatti, che di fronte a una domanda offre all'utente una serie di possibili contenuti in cui trovare la risposta, ChatGpt risponde direttamente e in modo sempre più complesso alla richiesta che gli viene rivolta.

Non a caso quindi il ceo di Alphabet, Sundar Pichai, e il management del gruppo hanno chiesto ai dipendenti, come svelato da Cnbc che ha potuto consultare mail interne all'azienda, di dare al progetto Apprentice Bard (basato su un modello di linguaggio chiamato Lamda) priorità massima rispetto a qualsiasi altro a cui stessero lavorando. Una dimostrazione di forza o una manifestazione di timore da parte del più grande motore di ricerca al mondo? È presto per dirlo con certezza, ma è interessante che l'informazione sulla divisione Atlas, ancora top secret fino a ieri, sia trapelata a Cnbc proprio alla vigilia dei conti del gruppo. Quella di oggi peraltro si prospetta come una trimestrale complessa, soprattutto a livello di guidance, visto che su Alphabet pende una causa antitrust negli Stati Uniti, da poco intentata, che potrebbe portare nei prossimi anni allo spezzatino del gruppo e mettere a repentaglio 30 miliardi di ricavi annuali. Gli analisti appaiono tuttavia fiduciosi: il comparatore di report di mercato Tip Ranks assegna ad Alphabet il giudizio strong buy (comprare assolutamente), frutto di 21 raccomandazioni di acquisto. Si tratta dell'unica delle big five a ricevere solo giudizi positivi. Tra gli ultimi Stephen Ju di Credit Suisse, che ha confermato giudizio outperform (sovraperformance) con prezzo obiettivo a 145 dollari (+48% rispetto ai prezzi attuali) affermando che "anche nel caso in cui Google dovesse perdere la causa, ci potrebbe essere la cessione di una parte del business della pubblicità, ma gli azionisti verrebbero compensati in altro modo per la perdita di flusso di cassa". Di contro, l'esperto ha lodato la previsione dell'azienda di tagliare 12 mila posti di lavoro, "un sostegno per navigare nella debolezza del mercato pubblicitario".

La strategia di contrasto alle mosse dei grandi competitor potrebbe essere inoltre replicata da Google in altri settori. Ieri il Financial Times ha rivelato che YouTube, anch'essa controllata da Alphabet, sta offrendo incentivi finanziari ai content creator per provare a sfidare la cinese TikTok e Instagram (gruppo Meta) nel settore dei reel, i video brevi che spopolano tra i giovanissimi. Ai creatori di contenuti sarà offerta una parte dei profitti pubblicitari provenienti dai loro video.

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0209:24 feb 2023


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