L'ampliamento dell'ambito dei prodotti vietati potrebbe minacciare le forniture di pannelli solari negli Stati Uniti, in un momento in cui il settore, che dipende dalle importazioni, è già alle prese con interruzioni della catena di fornitura, vincoli di trasmissione e altri ostacoli. Queste sfide rappresentano un importante ostacolo all'obiettivo del Presidente Joe Biden di decarbonizzare il settore energetico statunitense entro il 2035.

L'Uyghur Forced Labor Prevention Act (UFLPA) è entrato in vigore il mese scorso per tagliare gli acquisti statunitensi di prodotti provenienti dallo Xinjiang, dove le autorità cinesi avrebbero istituito campi di lavoro forzato per l'etnia uigura e altri gruppi musulmani.

Pechino nega gli abusi nello Xinjiang, ma afferma di aver creato dei "centri di formazione professionale" per arginare ciò che afferma essere terrorismo, separatismo e radicalismo religioso nella regione.

La legge dà all'U.S. Customs and Border Protection (CBP) la discrezione su quali importazioni di aziende debbano essere vietate, e la sua lista attualmente include diversi produttori di polisilicio di grado solare, una materia prima utilizzata per produrre pannelli solari.

In una lettera al Segretario della Sicurezza Nazionale Alejandro Mayorkas e al Commissario del CBP Chris Magnus, sei Democratici della Camera dei Deputati, guidati da Tim Ryan dell'Ohio, hanno chiesto informazioni su come una task force federale abbia compilato la sua lista.

In particolare, chiedono perché JinkoSolar Holding Co Ltd, Xinte Energy Co Ltd e Longi Solar siano state escluse dalla lista, anche se tutte e tre sono state incluse in un rapporto del 2021 della società di consulenza sui rischi geopolitici Horizon Advisory, che ha rilevato segni di legami con il lavoro forzato nelle loro catene di approvvigionamento.

"Riconosciamo la crescente importanza che l'energia solare assumerà nella riduzione delle future emissioni di gas serra e nella mitigazione degli effetti del cambiamento climatico", si legge nella lettera. "Tuttavia, questo riconoscimento, insieme alla relativa scarsa diversificazione della catena di approvvigionamento dell'industria solare, non può indurre gli Stati Uniti a scendere a compromessi su valori fondamentali come il nostro impegno a sostenere i diritti umani".

JinkoSolar ha dichiarato nel 2021 di condannare l'uso del lavoro forzato e di impegnarsi a fare affari in modo etico e legale. Ha firmato un impegno, insieme a Longi Solar, volto a garantire che la catena di approvvigionamento solare sia priva di lavoro forzato. Non è chiaro se Xinte Energy abbia commentato pubblicamente la questione.