L'occupazione australiana è balzata ben oltre le aspettative nel mese di giugno, ma il tasso di disoccupazione è salito ancora, dato che un numero maggiore di persone è andato alla ricerca di un lavoro, un rapporto contrastante che lascia aperta la questione della necessità di un ulteriore aumento dei tassi di interesse.

I dati hanno spostato leggermente le aspettative degli investitori verso un rialzo dei tassi da parte della Reserve Bank of Australia ad agosto, con gli swap che implicano una probabilità del 20% rispetto al 12% precedente.

Il rendimento delle obbligazioni a tre anni è salito di 4 punti base al 4,019%, mentre il dollaro australiano è salito a 0,6735 dollari, pur rimanendo piatto nella giornata.

I dati dell'Australian Bureau of Statistics di giovedì hanno mostrato che l'occupazione netta è aumentata di 50.200 unità a giugno rispetto a maggio, superando le previsioni del mercato di 20.000 unità. L'occupazione a tempo pieno è aumentata di 43.300 unità, per un secondo mese di forti guadagni.

Il tasso di disoccupazione è salito al 4,1%, dal 4,0%, rispetto alle previsioni di un risultato stabile. Il tasso di partecipazione è salito quasi ai massimi storici, al 66,9%, mentre le ore lavorate sono rimbalzate dello 0,8%, poiché meno lavoratori del solito hanno preso le ferie nel mese.

"Il mercato del lavoro si sta allentando, e la deriva verso l'alto del tasso di disoccupazione si sta consolidando. Ma il mercato rimane in una posizione molto rigida", ha dichiarato Sean Langcake, responsabile delle previsioni macroeconomiche di Oxford Economics Australia.

"L'attuale ritmo di crescita dell'occupazione suggerisce che la domanda è resistente e le pressioni sui costi rimarranno. Riteniamo che la RBA manterrà la rotta e i tassi fermi, ma il mese di agosto sarà sicuramente una riunione molto importante".

La RBA ha mantenuto i tassi d'interesse fermi per cinque riunioni consecutive, ma i responsabili politici si sono chiesti se l'attuale tasso politico del 4,35% sia abbastanza restrittivo, dal momento che l'inflazione è rimasta alta al 4% nell'ultimo trimestre, al di sopra della sua fascia obiettivo del 2-3%.

Molto dipenderà dal rapporto sui prezzi al consumo del secondo trimestre, previsto per il 31 luglio, in cui si prevede che l'inflazione sia più alta e superiore alle previsioni della banca centrale.

A livello globale, le banche centrali hanno già iniziato a tagliare o a segnalare la loro intenzione di farlo. La Banca Centrale Europea ha tagliato a giugno, la Federal Reserve è considerata quasi certa di tagliare a settembre, mentre la Reserve Bank of New Zealand ha aperto la porta all'allentamento proprio questo mese.

Di conseguenza, gli swap hanno ridimensionato le loro scommesse su un altro rialzo da parte della RBA quest'anno, anche se il primo allentamento non è probabile prima della metà del prossimo anno, dato che i tassi di interesse qui non sono aumentati tanto quanto in altri Paesi.

Inoltre, l'asticella del rialzo è alta, soprattutto alla luce delle preoccupazioni della RBA per un forte rallentamento del mercato del lavoro. I posti di lavoro vacanti hanno continuato a diminuire rispetto a livelli elevati, l'indicatore dell'occupazione in un sondaggio aziendale attentamente monitorato non ha mostrato alcuna crescita e la crescita dei salari ha chiaramente raggiunto il picco.