Lunedì il Canada ha dichiarato di aver eliminato i controlli sulle esportazioni di armi verso la Turchia, compresa la tecnologia ottica dei droni, secondo un avviso pubblicato online, affermando che d'ora in poi esaminerà tutte le esportazioni caso per caso.

Il Canada ha sospeso le vendite di tecnologia per droni alla Turchia, un membro della NATO, nel 2020, dopo aver concluso che l'attrezzatura ottica collegata ai droni di fabbricazione turca era stata utilizzata dall'Azerbaigian durante la lotta contro le forze di etnia armena nel Nagorno Karabakh, un'enclave che Baku ha da allora riconquistato.

Il Canada aveva collegato la risoluzione del blocco delle esportazioni con l'ingresso della Turchia nell'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO), avvenuto la scorsa settimana.

L'annuncio di Ottawa di lunedì

conferma un'esclusiva di Reuters

pubblicata la settimana scorsa.

In base all'accordo per il riavvio delle esportazioni, la Turchia indicherà chiaramente se gli articoli saranno riesportati o trasferiti a un Paese non appartenente alla NATO, ad eccezione dell'Ucraina, e in quale forma l'articolo sarà riesportato, si legge nella dichiarazione.

Il Canada esaminerà ogni esportazione caso per caso e ha dichiarato di poter cancellare i permessi in qualsiasi momento in caso di uso improprio, ha affermato la dichiarazione.

Il processo di notifica, che è standard nell'ambito del commercio internazionale di armi, riguarda i sensori Wescam utilizzati nei droni turchi Bayraktar TB2 e altri beni a doppio uso e le esportazioni legate alle armi.

"Il Comitato Nazionale Armeno del Canada (ANCC) condanna la recente decisione del Governo canadese di revocare il suo embargo sulle armi, in vigore da lungo tempo, nei confronti della Turchia", ha dichiarato il gruppo in una dichiarazione online.

"Questa decisione ha suscitato preoccupazioni allarmanti nella comunità armeno-canadese, in quanto compromette l'impegno del Canada nei confronti dei diritti umani, della sicurezza internazionale e della giustizia".