Il Ministro italiano delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha dichiarato martedì di non essere necessariamente contrario alla vendita di quote del gruppo ferroviario controllato dallo Stato, Ferrovie dello Stato, ma al momento non sono in discussione piani di questo tipo.

Lunedì Salvini, che è anche vice primo ministro, era stato citato per aver detto di essere contrario alla vendita di una quota dell'azienda.

Ma nei commenti rilasciati all'Associazione Stampa Estera a Roma, ha detto che il suo 'no' si riferiva all'assenza di piani di vendita attuali per Ferrovie dello Stato (FS).

"Non sono contrario a priori", ha detto.

"Se mi chiedete se questa mattina, questo martedì mattina, se ho sulla mia scrivania un piano per privatizzare FS, parti di FS, i servizi ad alta velocità, la rete, (la risposta è) no", ha detto Salvini.

"Se ci fosse un piano (di vendita di asset) che mi portasse valore aggiunto, investimenti, denaro... lo leggerei volentieri", ha aggiunto.

Il Governo italiano si è posto l'obiettivo di raccogliere circa 20 miliardi di euro (21,91 miliardi di dollari) tra il 2024 e il 2026 attraverso le privatizzazioni per contribuire a ridurre il debito pubblico, il secondo più alto dell'area euro in proporzione al prodotto interno lordo (PIL).

Il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, che appartiene al partito della Lega di Salvini, ha detto in ottobre che le ferrovie statali e le reti autostradali sono tra i beni statali che potrebbero essere venduti in parte.

(1 dollaro = 0,9128 euro) (Servizio di Alvise Armellini, scrittura di Gianluca Semeraro; editing di Gavin Jones)