La giunta del Myanmar, che ha preso il potere con un colpo di stato del 1° febbraio, ha affermato in una dichiarazione di godere di una speciale 'parentela' con la Cina, che l'ha sostenuta finanziariamente e con i vaccini COVID-19.

La dichiarazione rilasciata dai ministeri dell'Informazione e degli Investimenti ha anche identificato i progetti infrastrutturali con la Cina che, a suo dire, rappresentano una "priorità importante" per la sua rinascita economica, compresi i piani per le ferrovie e i porti.

La testata statale cinese Global Times aveva precedentemente riportato i piani del Myanmar in materia di Renminbi, affermando che la mossa mirava ad affrontare la carenza di dollari americani e di altre valute estere del Paese durante un periodo di turbolenza economica.

Il colpo di stato militare in Myanmar e la conseguente repressione dei manifestanti, in cui sono state uccise centinaia di persone, è stato ampiamente criticato in Occidente e ha provocato sanzioni internazionali contro i funzionari militari e le imprese legate all'esercito.

Gli analisti hanno detto che il crescente isolamento internazionale del Myanmar potrebbe spingerlo ad avvicinarsi alla Cina, che non ha criticato pubblicamente il colpo di Stato, ma ha ripetutamente esortato i diversi partiti del Myanmar a "colmare le loro differenze" e a "far avanzare la transizione democratica".

Nella sua dichiarazione, il Myanmar ha affermato che il progetto di valuta pilota "migliorerà ulteriormente la cooperazione bilaterale" con Pechino e "migliorerà sostanzialmente il commercio di frontiera", soprattutto per i prodotti agricoli.

I ministeri hanno anche affermato che la flessione economica del Myanmar di quest'anno è stata "molto meno grave rispetto alle previsioni di alcuni economisti internazionali" e che il Paese prevede di registrare una crescita modesta nel 2021-2022.

Quasi la metà della popolazione del Myanmar, un tempo una delle economie in più rapida crescita dell'Asia, sarà spinta al di sotto della soglia di povertà il prossimo anno a causa del duplice impatto del colpo di stato e della pandemia, secondo le stime delle Nazioni Unite.