Il mese scorso, i legislatori del Paese dell'Africa orientale hanno approvato a stragrande maggioranza la proposta di legge, potenzialmente una delle leggi anti-LGBTQ più dure al mondo, e l'hanno inviata al Presidente per l'approvazione.

La legge prevista, o disegno di legge, criminalizza un'ampia gamma di attività omosessuali, compresa la promozione o il favoreggiamento dello stile di vita e impone pene severe, tra cui la morte per la cosiddetta omosessualità aggravata.

La legge ha suscitato ampie critiche da parte dei difensori dei diritti umani, dei governi occidentali e delle aziende.

Thomas Tayebwa, vicepresidente del Parlamento, ha letto ai legislatori una lettera che Museveni aveva scritto al presidente del Parlamento martedì scorso, in cui illustrava le sue ragioni per il ritiro della legge e le modifiche che desiderava.

Nella lettera Museveni ha affermato che la legge deve essere chiara e distinguere tra chi professa uno stile di vita omosessuale e chi effettivamente commette atti omosessuali.

"La legge proposta dovrebbe essere chiara, in modo che ciò che si pensa di criminalizzare non sia lo stato di chi ha una tendenza deviante, ma piuttosto le azioni di chi agisce in base a tale devianza", ha scritto Museveni nella lettera.

"Il disegno di legge dovrebbe essere rivisto e includere una disposizione che affermi chiaramente che... una persona ritenuta o presunta o sospettata di essere omosessuale che non ha commesso un atto sessuale con un'altra persona dello stesso sesso non commette un reato".

Ha anche chiesto ai legislatori di eliminare le disposizioni che impongono ai cittadini il dovere di denunciare gli atti di omosessualità, perché creerebbe "sfide costituzionali" e sarebbe anche una fonte di conflitto nella società.

Ha chiesto ai legislatori di includere una disposizione per facilitare la riabilitazione degli omosessuali che rinunciano volontariamente alla pratica. Il vice procuratore generale del Paese ha anche consigliato di eliminare dalla legge la pena di morte obbligatoria.

Tayebwa ha rinviato la proposta di legge alla commissione parlamentare per gli affari legali, che la elaborerà e la riferirà, per poi restituirla all'intera Camera per un nuovo dibattito e l'approvazione.

Una volta approvato nuovamente dall'intera Camera, sarà restituito al Presidente per l'approvazione.